Libri lib(e)ri: più di cento libri nuovi per gli ospiti dei Miogni

Erano più di cento i libri nuovi che sono stati consegnati alla biblioteca del carcere di Varese dall'associazione "Un'altra storia"

Libri LIb(e)ri in carcere

Erano più di cento i libri nuovi – per un valore di circa 2000 euro – che questa mattina, 24 settembre 2018, sono stati consegnati alla biblioteca del carcere di Varese dall’associazione “Un’altra storia”.

Un’iniziativa che l’associazione, in collaborazione con Sherazade e di alcuni attivisti Potere al Popolo, ha fatto partire all’inizio del 2018, è stata in fase di raccolta nella primavera dello stesso anno e ora è arrivata al momento della consegna.

«La raccolta dei libri ha funzionato come una “lista nozze” – spiega Giuseppe Musolino, referente di Un’Altra storia”, e fino a poco tempo fa insegnante nel carcere di Varese – A inizio anno gli ospiti hanno stilato una lista di volumi che potevano interessare particolarmente, a primavera abbiamo cominciato a raccoglierli. Per quello, dobbiamo ringraziare la disponibilità innanzitutto della libreria Ubik, ma anche della libreria Feltrinelli e persino al colorificio Gattoni: ci avevano chiesto infatti manuali per imparare o perfezionarsi nel disegno, ed è stato possibile acquistarli da loro».

I più grandi ringraziamenti però «Vanno ai donatori, che hanno permesso di acquistare cosi tanti libri. In particolare, dobbiamo ringraziarne uno anonimo, sconosciuto anche a noi, che ci ha regalato centinaia di euro  in libri».

Ad accogliere con entusiasmo questa nuova “imbarcata” di divertimento e sapere c’erano il neoresponsabile (dal primo settembre scorso) dell’area circondariale di Varese, Domenico Grieco, e tre ospiti dei Miogni: il bibliotecario Sante, l’aiutante e appassionato di libri Umberto, e il giovane Alae Eddine, rappresentante della commissione attività culturali.

Tra i libri più attesi c’erano il codice penale e il codice di procedura penale aggiornato «Perchè molto spesso vengono in biblioteca per saperne di più sui capi di imputazione ricevuti, o su norme che sono state loro citate: e il codice più nuovo presente in biblioteca è datato 2009». 

Libri LIb(e)ri in carcere

Ma anche libri di cucina e letteratura, con predilezione per i gialli. Nel pacco, anche fumetti e libri illustrati «Per invogliare la lettura, propria o anche dei figli in visita».

“Un’altra storia” mantiene aperto il canale di fornitura di libri, anche perchè «Aprire una scuola o una biblioteca significa chiudere un carcere». Tra i prossimi desiderata ci sono libri in lingua araba o albanese (Per i tanti ospiti del carcere di quelle nazioni) e libri di criminologia, o storie vere di crimini.

 

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Settembre 2018
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