“Il prezioso centro studi archeologici? Un mucchio di scatoloni a disposizione di tutti”

E' la denuncia di Giuseppe terziroli, ripresa dal consigliere marco Pinti, che si appella al presidente della commissione Cultura per convocare una seduta e chiedere spiegazioni all'assessore competente

archivio centro studi archeologici negli scatoloni

E’ di poche ore fa la denuncia di Giuseppe Terziroli, esperto di storia varesina, Vice Presidente dell’associazione varesina “Prospettive culturali per Varese”  e già amministratore della città,  che sulla sua bacheca di facebook ha pubblicato le foto degli scatoloni contenenti il monumentale e prezioso archivio del Centro Studi Preistorici e Archeologici lasciati negli spazi di Villa Mirabello senza sorveglianza.

«Risulta praticamente inscatolato e gli armadi sono stati svuotati – spiega Terziroli nel post che accompagna le foto –  Nei giorni scorsi il Centro ha ricevuto un importantissimo riconoscimento. È stato dichiarato dalla Soprintendenza “bene di grande interesse storico” soggetto alla disciplina di tutela per legge. Ho scattato le foto alla inaugurazione della mostra del pittore Vittore Frattini, entrando dalla porta aperta che si trova sulla sinistra dopo l’ingresso principale. Il sottoscritto, per quasi vent’anni amministratore del comune di Varese, per oltre un decennio è stato anche consigliere e Presidente dell’Associazione dei Musei Civici di Varese, quindi è perfettamente a conoscenza dei luoghi»

Varesenews ha scritto proprio stamattina del recente riconoscimento del fondo stesso come “Corpus Unicum” di grande importanza da parte della Sopraintendenza.

archivio centro studi archeologici negli scatoloni

«La denuncia di Terziroli rappresenta l’ennesimo esempio di incuria, approssimazione ed arroganza di questa Giunta Comunale – ha commentato senza mezzi termini il consigliere della Lega varesina Marco Pinti –  Presenterò un’interrogazione urgente perchè siano circostanziati i motivi della clamorosa mancanza.  Deve essere convovcato d’urgenza l’assessore Cecchi in commissione Cultura affinchè riferisca pubblicamente, non solo sulla omessa sorveglianza, ma anche sul destino del Centro Studi stesso, troppo frettolosamente sfrattato per far posto ad una fantasmagorica mostra di Guttuso. Mi aspettò una censura dell’accaduto almeno da parte del Consigliere Laforgia, in quanto presidente della commissione consiliare competente. Si tratta infatti di un episodio molto grave e che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se non ci fosse stata la pronta segnalazione di un cittadino con alto senso civico».

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Dicembre 2018
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