Tariffa puntuale, i tempi si allungano
Molti dei 25 Comuni che aderiscono a Coinger hanno sollevato perplessità e hanno chiesto il parere di consulenti esterni. «Cambia il cronoprogramma - spiega l'amministratore della società di smaltimento rifiuti - Ci aggiorneremo tra qualche settimana»
Tariffa puntuale: i comuni sollevano perplessità e i tempi si allungano. L’assemblea dei soci Coinger, ovvero dei 25 comuni che aderiscono alla società di smaltimento rifiuti, si è tenuta lunedì 3 dicembre ma non ha sortito gli effetti sperati. Ad ammetterlo è lo stesso amministratore unico di Coinger Fabrizio Taricco (a sinistra nella foto con il presidente dell’Assemblea dei Soci Giorgio Ginelli e il direttore generale Paride Magnoni ): «È stata più che altro una riunione per fare il punto della situazione – spiega – Le varie amministrazioni ci hanno aggiornato sulla loro posizione e ci siamo lasciati rinviando di qualche settimana ogni altra decisione».
Che molti Comuni avessero dubbi in merito all’introduzione della tariffa puntuale di bacino (il cittadino paga solo per i rifiuti che produce), non è una novità, quindi nessuno è stato colto di sorpresa. Quel che forse rallenterà “la corsa” verso l’introduzione della nuova tariffa, che dovrebbe prendere il posto della TARI, è che molti Comuni hanno chiesto il parere di consulenti esperti e quindi non si pronunceranno fino a quando non avranno tutti gli elementi per farlo.
«È chiaro che questa situazione ci crea qualche problema -spiega ancora Taricco- . Saremo costretti a far slittare più in là i tempi, senz’altro dovremo aspettare il parere e i voti di tutti i Comuni che aderiscono a Coinger». Il progetto della società di Brunello deve infatti passare le “forche caudine” dei vari consigli comunali, ma la materia è piuttosto complessa ed è per questa ragione che gli amministratori, e i funzionari comunali, hanno chiesto la consulenza di esterni.
I paesi rimasti in Coinger sono 25, dopo la defezione di Lozza, che non ha fatto mistero di temere un rialzo delle bollette tale da penalizzare i suoi cittadini.
La tariffa, ricordiamo, al contrario dell’attuale tassa rifiuti, la Tari, ha come obiettivo quello di far pagare gli utenti in base alla loro produzione di rifiuti ed è suddivisa in due parti, una fissa e una variabile: la tariffa fissa, contribuisce a coprire i costi di esercizio, mentre quella variabile viene applicata in base alla quantità di rifiuti prodotti. Sarà Coinger, infine, a gestire gli incassi e non più i Comuni.
«Ora cambieremo il nostro cronoprogramma -dice ancora l’amministratore unico di Coinger- e non solo: formuleremo una nuova proposta che tenga già conto di alcune osservazioni. Quindi ascolteremo di nuovo i Comuni e poi insieme valuteremo cosa fare».
Quel che è certo che, con queste premesse, diventa improbabile l’introduzione della tariffa puntuale a gennaio 2019. Resta anche da capire anche se ci saranno altre “diserzioni”.
Della schiera di chi non ha alcuna perplessità fa parte Casale Litta: «È una rivoluzione culturale -spiega Graziano Maffioli – La tariffa puntuale è un passo avanti enorme nella tutela ambientale e va nella direzione di una giustizia sociale. Se ne discute da tempo per questo io e i miei funzionari ci lavoriamo da anni affinché il bilancio comunale non ne risenta».
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