“Via Cavallotti invivibile: chiediamo risposte”

Parla il presidente dell'associazione Amici della Terra Arturo Bortoluzzi

Via Cavallotti invivibile

Egregi Signori,

sono state messe le telecamere appena acquistate ma, come avevamo detto, se queste servono per il controllo delle automobili (a questo principale scopo sono state messe), non riescono a verificare le azioni di alcuni facinorosi, che è giusto vengano monitorati e, se del caso, ripresi e multati. Ci hanno detto che vogliamo impedire ai giovani universitari di accedere in massa nel centro città.

È un problema molto serio!

Non si usino tali gratuite banalità per sminuire il nostro operato. È dimostrato quanto affermiamo dalle fotografie che per la seconda volta alleghiamo alle nostre lettere riguardo questa indecorosa situazione.

Cerchiamo di amplificare la voce di coloro che sono ingiustamente legate nella propria libertà e limitate nel pieno esercizio del proprio diritto di proprietà. Non possono, infatti, accedere, soprattutto nei fine settimana, se non con difficoltà con le automobili ai propri garage e, personalmente, alle proprie abitazioni specie di notte se non con paura; hanno difficoltà ad aver con facilità l’arrivo presso di loro dei medici del pronto soccorso ovvero degli agenti di polizia; hanno imbrattate di sovente gli ingressi e le strade per poter accedere ai propri uffici, negozi, magioni con alcolici ed anche chiazze di urina.

Tutto questo lo significhiamo per la terza volta alle vostre persone che non possono accettare il dipinto stato di cose. Rifiutiamo che tutto ciò non possa essere prontamente impedito da parte da parte del Comune e da parte del Prefetto come del Questore. Tutti costoro non possono fare finta di niente avanti a tutto ciò ma devono impedire vengano perpetrate delle simili nefandezze che ostacolano l’esercizio divieti di diritti primari di alcuni cittadini. Abbiamo mandato lettere e fotografie in Comune ma ancora non siamo stati ascoltati come abbiamo chiesto e ancora non viene data applicazione come abbiamo richiesto al regolamento comunale riguardo l’uso degli spazi urbani.

Il regolamento così prescrive:

all’articolo 7, che antepongo agli altri avente un carattere programmatico generale, che:

“1. L’Amministrazione comunale persegue direttamente il fine pubblico di tutelare e rendere qualitativamente migliore l’immagine della città, preservandola da fenomeni di degrado, sia ambientali che sociali, attraverso anche la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana degli spazi pubblici o di uso pubblico, che contemplano, tra gli altri:

a) l’acquisto di elementi integrati di arredo urbano (fioriere, fontane, panchine, rastrelliere portabiciclette, cestini portarifiuti etc.) e relativa manutenzione;

b) la pulitura, il ripristino e la sostituzione dei manufatti imbrattati o danneggiati da soggetti terzi.

2. L’Amministrazione comunale persegue il fine comune di garantire un’immagine complessivamente ordinata e decorosa di tutta la città anche attraverso la partecipazione e la collaborazione attiva dei proprietari, dei titolari di diritto reale o di personale godimento, nonché degli amministratori delle aree di uso comune di immobili e/o delle aree prospicienti le pubbliche vie, che sono pertanto invitati, anche mediante l’erogazione di contributi comunali di cui all’art. 8, a conseguire i seguenti obiettivi di qualità per il decoro urbano nell’interesse collettivo:

a) la pulizia delle superfici degli edifici prospettanti la pubblica via, oggetto di graffiti e/o imbrattamento da parte di terzi, ed il relativo trattamento mediante utilizzo di materiali trasparenti atti ad impedire il tracciamento delle scritte e favorirne la pulizia,(..)”.

All’Art. 2 che: “1. Ferme restando le disposizioni contenute nelle leggi statali e/o regionali, nonché nei regolamenti comunali di igiene e di smaltimento rifiuti, a tutti i soggetti frequentatori di luoghi pubblici è fatto divieto di:

a) imbrattare la pavimentazione di strade e piazze, l’arredo urbano, gli edifici pubblici e privati, le statue, i manufatti o la segnaletica, nonché i veicoli pubblici con scritte, disegni, graffiti o segni grafici di qualsiasi tipo, colore e dimensione, nonché danneggiarli e/o asportarli anche solo parzialmente; (..)”.

All’Art. 4 che:

“1. I proprietari e/o i titolari di diritti reali di godimento delle aree private ad uso comune esterne ai fabbricati e visibili dalla pubblica via sono tenuti   mantenerle in buono stato di ordine, decoro e pulizia, evitando il deposito nelle stesse di apparecchiature e/o attrezzature di vario genere in cattivo stato di manutenzione e/o comunque, il relativo stoccaggio per periodi superiori a quelli strettamente necessari allo smaltimento.

2. Le aree di cui sopra devono essere inoltre libere da piante infestanti e sterpaglie o da qualsiasi materiale di scarto putrescibile o non, tali da comportare la proliferazione di animali che possano essere causa di inconvenienti igienico/sanitari.

3. Gli spazi prospettanti e/o prospicienti il suolo pubblico, ed in particolare gli spazi antistanti esercizi commerciali, pubblici esercizi o luoghi comunque frequentati dal pubblico, devono essere tenuti in perfette condizioni di ordine e pulizia; i proprietari o detentori a qualsiasi titolo  di tali spazi sono tenuti alla rimozione di oggetti, scritte e affissioni o quant’altro possa

deturpare l’ambiente o costituire pregiudizio per la pubblica incolumità.

4. Qualunque soggetto proceda con lo spazzamento e/o il lavaggio dei marciapiedi e/o porticati frontistanti le proprie residenze o attività deve utilizzare modalità idonee ad evitare molestie o danno ai passanti ed i relativi scarti non devono essere riversati sulla pubblica via o gettati nei pozzetti stradali.

5. I proprietari e/o i titolari di diritti reali di godimento di fabbricati prospicienti la pubblica via o, comunque, dalla stessa visibili, sono tenuti a provvedere alla pulizia delle superfici esterne fatte oggetto di imbrattamento, ancorché da parte di terzi. Qualora, a seguito di specifico invito formalmente notificato dall’Amministrazione Comunale, i proprietari non provvedano

volontariamente entro il termine di 45 giorni, si applicano le procedure di cui all’art. 16.”

Abbiamo di nuovo scritto in Comune di Varese per sapere a quali uffici fossero state trasmesse le nostre lettere, quali provvedimenti siano stati assunti per risolvere la situazione sulla base del regolamento di cui abbiamo scritto e in particolare delle procedure di cui all’Art 16. Lo stesso stabilisce le conseguenze della trasgressione del regolamento e anche le modalità dell’intervento in via sostitutiva. Non è poca cosa.

Viene, infatti, detto in particolare da La Prealpina del 10 luglio u.s., che dopo le sere di venerdì e sabato, lo scenario che si apre le mattine successive è quasi apocalittico: sporcizia ovunque, vetri rotti, bottiglie vuote lanciate anche negli androni delle case, sigarette, urina, vomito.

Con la lettera del 4 aprile a mia firma, scrivevo come io (che sottoscrivo la presente) avessi letto il regolamento che mi era stato mandato. A proposito ho scritto:

-Qual è il locale che deve provvedere alla pulizia di una strada sporca nel caso in cui vi siano più locali nella stessa ovvero ve ne siano, anche, nelle adiacenze?
-Nel caso specifico: è stato accertato il caso da me evidenziato con le fotografie da me inviate in aprile?
-Sono state emesse contravvenzioni?
-Chi ha provveduto in seguito alla pulizia della strada?

Ho chiesto poi:

-Quante volte avviene il controllo da parte della Polizia Urbana delle strade del Centro varesino?

Adesso che c’è il Vigile di quartiere: Il Vigile dedicato, ha incontrato delle situazioni similari a quelle di cui alla presente?

A tutte queste domande non è stata data risposta. La attendiamo per tutte, come auspichiamo ci venga dato un pronto appuntamento, che non vogliamo si aspetti da parte del Comune una nuova nostra lettera per poterlo concedere.

In attesa di riscontro pronto e esaustivo, porgiamo cordiali saluti.

Il presidente
Arturo Bortoluzzi

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2018
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