Un “abbraccio” al Comune per manifestare contro il Decreto Sicurezza

Circa duecento le persone che hanno manifestato contro le politiche sull'immigrazione del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, unendosi alla "voce" nazionale

“Sì Resistenza, no indifferenza”. È questo lo slogan gridato a gran voce dai cittadini che nella giornata di oggi, sabato 2 febbraio, hanno aderito alla manifestazione nazionale “L’Italia che Resiste”.

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“L’Italia che resiste”, manifestazione del 2 febbraio 2019 4 di 12

Una sciarpa rossa intorno al collo e cappotti pesanti per proteggersi dal freddo, i cittadini si sono trovati alle 14 sotto i portici del palazzo comunale e hanno formato una catena umana per abbracciare, in modo simbolico, la sede amministrativa della città: una protesta pacifica contro le politiche sull’immigrazione del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. 

«È importante far sentire che esiste un’Italia che è dalla parte dell’accoglienza e della solidarietà. Oggi sono diverse le manifestazioni che si stanno tenendo in tutta Italia ed è giusto esserci e far sentire anche la nostra voce», spiega il cittadino Giorgio Maran.

I cittadini hanno formato un grande cerchio, dandosi la mano e girando intorno alla sede comunale, per poi disporsi in fila davanti alla facciata di  Via Sacco ed esporre un grande striscione con la scritta, “Accogliere migranti, dovere umanitario”. 

Circa duecento le persone presenti, aderenti ai partiti politici – si sono viste le bandiere del PD e di Potere al Popolo – e associazioni del territorio ma anche semplici cittadini che hanno voluto far sentire la propria voce e unirsi a tutti coloro che oggi si sono trovati nelle piazze d’Italia per manifestare.

“Per resistere alle scelte inumane di chi vorrebbe lasciare morire in mare coloro che scappano da guerra, fame e povertà, di chi interrompe i percorsi di assistenza ed integrazione. Per protestare contro il Decreto sicurezza del governo, il razzismo e i respingimenti delle navi che soccorrono migranti in mare”, si legge sul manifesto nato da quatto amici del Torinese (Luisa Orsi, Luisa Mondo, Giovanni Gariglio e Michele Angheleddu) che ha dato vita alla manifestazione nazionale, a pochi giorni dalle celebrazioni per il Giorno della Memoria, “per ribadire che è fatalmente orribile comportarsi come quelli che in tempo di guerra hanno fatto finta di non vedere quello che stava accadendo”.

"L'Italia che resiste", Varese, 2 febbraio

La manifestazione varesina si è conclusa intorno alle 16, senza creare disordini. «Grand parte della società civile non accetta questa politica dell’odio e questo modo di mettere i cittadini uno contro l’altro», commenta Stella Casola aderente all’Anpi di Varese e LEU. «Le politiche di questa governo sono sbagliate e controproducenti. Usano gli esseri umani alla ricerca di un futuro migliore per falsi scopi propagandistici. Noi siamo qui per ribadire l’importanza di affermare i diritti umani», ha commentato il segretario comunale di Varese, Luca Carignola.

«Nel nostro paese è importante parlare di lavoro, di povertà, di buona accoglienza e di diritti. Noi vogliamo resistere in questo senso, per dare un futuro ai nostri figli e per dare un presente certo alle persone in difficoltà, cosa che al momento non sta avvenendo. Dobbiamo resistere tutti insieme», ha commentato il Sindaco Silvio Aimetti.

Intorno bandiere, cartelli contro il razzismo e l’indifferenza ma sopratutto volti che, nonostante il freddo e la pioggia, hanno sostato per più di due ore sotto palazzo comunale decisi a farsi vedere e sentire.

Foto di Andrea Favarin 

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Pubblicato il 02 Febbraio 2019
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“L’Italia che resiste”, manifestazione del 2 febbraio 2019 4 di 12

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“L’Italia che resiste”, manifestazione del 2 febbraio 2019 – 2 4 di 10

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