Crisi libica, Giorgetti: «Situazione preoccupante»
Venti di guerra soffiano sulle sponde del Mediterraneo. Il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Monitoreremo con attenzione»
Missili e bombardamenti aerei in Libia fra le due fazioni che si fronteggiano sullo scacchiere tattico del Paese che si affaccia sul Mediterraneo.
Aerei delle forze del governo di accordo nazionale avrebbero lanciato missili contro le postazioni dell’esercito del generale Khalifa Haftar nella zona dell’aeroporto internazionale di Tripoli. Le forze di Haftar per contro hanno condotto un bombardamento aereo a Naqliya camp sulla strada dell’aeroporto, senza causare vittime. Fonti locali hanno parlato anche di raid aerei in mattinata nell’area di Ain Zhara.
La situazione sul piano militare sembra aggravarsi, tanto che i militari Usa sono stati fatti imbarcare da unità della UsNavy.
IL PUNTO – Fāyez Muṣṭafā al-Sarrāj è il presidente riconosciuto dall’Onu e ha condannato l’offensiva militare lanciata verso Tripoli dal generale Haftar che non ha nessuna intenzione di fermare la sua avanzata verso la capitale per riprenderne il controllo: “Ci muoviamo in sette direzioni».
I venti di guerra tornano a soffiare alla vigilia della conferenza nazionale sulla Libia che si terrà il 14 aprile a Ghadames, al confine con l’Algeria.
L’obiettivo del generale Haftar è anche e soprattutto politico, cioè di poter presentarsi al tavolo come padrone della Cirenaica – una delle regioni del Paese – , di parte della Tripolitania e come referente delle tribù del paese passate dalla sua parte.
L’ITALIA – Quali conseguenze potrà avere la crisi libica sul nostro Paese? A rispondere a queste domande è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (al centro nella foto) oggi a Varese per un convegno: «La situazione è preoccupante per definizione perché la la Libia è nostro referente diretto sull’Africa non soltanto dal punto di vista migratorio ma anche sul piano del reperimento di risorse energetiche – ha specificato Giorgetti – . Stiamo monitorando con grandissima attenzione quanto sta accadendo».
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