Mimmo Lucano: “La sola emergenza è quella dell’anima”

Il sindaco di Riace e padre Alex Zanotelli hanno richiamato centinaia di persone con messaggi di pace e accoglienza. Stracolmo il salone Estense. Una folla ha seguito la serata dalle finestre

Alle venti, un’ora prima dell’inizio della serata, il salone Estense era già stracolmo di persone arrivate per ascoltare padre Alex Zanotelli e Mimmo Lucano che è intervenuto via Skype.

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Centinaia quelli che non sono riusciti ad entrare in uno spazio che non è stato sufficiente ad ospitare tutti. Una grande energia che esprime il disappunto di chi non ci sta a vivere in un clima ostile che genera sempre più divisioni. Davanti al tavolo dei relatori uno striscione con i colori della pace e una scritta semplice: Avanti umani.

Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha aperto la serata salutando tutti i presenti, «è un piacere ospitare questa serata e abbiamo la responsabilità di affrontare con serietà temi tanto delicati».

Alle 21 in punto, quando è partito il collegamento dalla Calabria con Mimmo Lucano, è partito anche un applauso lunghissimo. In sala le persone erano seduta anche nei corridoi, fuori in tanti si accalcavano nei giardini Estensi cercando di ascoltare dalle finestre.

In tantissimi per la serata con Zanotelli e Lucano

«Mi dovete scusare ma non sono riuscito a venire di persona perché in questi giorni inizierà il processo – ha detto Lucano raccontando la storia del suo modello di accoglienza -. A Riace c’è stato un forte spopolamento perché tanti paesani erano partiti per cercare fortuna. Quello stesso mare ci ha portato un veliero con tante persone ed è un segno di quello che stiamo vivendo. A Riace i poveri hanno incontrato altri poveri creando una straordinaria convivenza. La nostra gente è animata dall’accoglienza e ora chiede solo normalità perché si possa vivere pensando a un futuro possibile. I migranti sono uomini come noi, con i propri drammi e disperazioni».

«L’immigrazione non è una invasione, non è emergenza – ha spiegato Lucano -. L’unica emergenza è quella dell’anima. La vita va vissuta insieme agli altri e non con l’egoismo. Per quanto riguarda me, la spinta mi arriva dalla tanta solidarietà che in tantissimi mi stanno esprimendo. Il sogno e l’umanità cristiana e mi ha fatto riscoprire i valori forti. La domanda di come faccia un cristiano a votare per Salvini non si riferisce a un partito, ma a una visione della vita che poggia sulle disuguaglianze. Quando invece dobbiamo imparare a coltivare le speranze per una società più umana e più giusta. Riace, ridotta a pochissimi abitanti, era diventata un modello perché la presenza di tanti immigrati aveva ripopolato il paese che era diventato un crocevia del mondo. Riace ha dimostrato che non c’è alcuna emergenza sociale. La solidarietà è sempre preferibile all’odio. I reati che mi contestano sono per immigrazione clandestina e per un appalto per i rifiuti. La magistratura ha espresso pareri diversi e ci sono contraddizioni nell’inchiesta. Perché distruggere Riace? Perché distruggere la speranza? Tante persone si sono fermate nel paese e abbiamo dato vita a una fondazione per continuare la nostra attività».

alex zanotelli varese

Sulla sua vicenda giudiziaria Mimmo Lucano ha espresso alcuni pareri con la pacatezza che lo ha reso famoso nel mondo intero: «giovedì – ha detto il sindaco – ci sarà la prima decisione del giudice e potrei tornare nel mio paese. La Cassazione ha parlato chiaro e questo mi dà una grande speranza». Al termine del suo intervento una vera standing ovation lunga minuti.

alex zanotelli varese

«Vi prego di non dimenticarvi del Sud. – ha esordito così il comboniano padre Zanotelli -. Vivo nel rione Sanità ed è durissima. Ho vissuto nelle più terribili baraccopoli del mondo ma li è davvero difficile vivere. Quello che è successo a Mimmo Lucano arriva anche dalla ‘Ndrangheta che viveva con fastidio questo sindaco. Io sono un convertito. Dodici anni a Nairobi e poi un lungo periodo a Napoli hanno cambiato la mia visione del mondo. L’immigrazione non è una emergenza ma l’espressione di un sistema iniquo dove comanda la finanza e in pochi comandano tutto».

Su questo punto il padre comboniano ha spiegato: «i 32 più ricchi del mondo guadagnano più di tre miliardi di persone. Tra i primi sei quattro sono i giganti del web. L’1% comanda su tutto. Quei tre miliardi devono vivere con due dollari al giorno. Mai come oggi l’uomo ha prodotto tanta ricchezza, ma mai come oggi è stata tanto mal distribuita. È la potenza delle armi a garantire questa iniquità. Per queste spendiamo cifre folli: lo scorso anno in Italia sono stati spesi 25 miliardi di euro per le armi. Si tagliano i conti della sanità, della scuola ma non quelli degli armamenti. Noi difendiamo i nostri interessi e per questo spendiamo così tanto. Il terzo passaggio fondamentale pesa sull’ecosistema creando gravi problemi ambientali. L’aumento delle temperature produrrà altra migrazione e nel 2050 potrebbero arrivare a 250 milioni. Tutto nasce dalle ingiustizie. Se vogliamo evitare tutto questo serve giustizia. L’Onu riconosce 65 milioni di rifugiati. Oltre l’80% sono accolti da paesi poveri. Sono i poveri che accolgono i poveri. Come quello che diceva Lucano. La nostra vergogna in Europa è non essere in grado di accogliere. I nostri nipoti diranno di noi quello che noi diciamo dai nazisti. In Italia arriva da lontano il clima che stiamo vivendo. È la criminalizzazione delle persone che aiutano gli altri».

Padre Zanotelli con la calma è la fermezza che lo contraddistingue ha concluso con alcuni suggerimenti: «noi diamo un primo voto quando facciamo una scelta sulla banca che usiamo. Se milioni di cittadini mandassero una email al direttore con la richiesta di non investire in armi le cose cambierebbero. Noi dobbiamo diventare una civiltà di accoglienza. Ci potremo salvare solo grazie alle convivialità delle differenze. Credo ci sia qualcosa che non va con la tribù bianca che per 500 ha conquistato il mondo convinti che eravamo noi la civiltà, la cultura. Oggi in questa tribù ci sentiamo minoranza e iniziano ad avere paura e su questo i politici giocano. Gli “scarti della società” diventano il capro espiatorio, i colpevoli. Non voglio essere distruttivo perché vedo anche grandi segni di speranza. Qui in sala ci sono tantissimi giovani e vi chiedo perdono per quello che abbiamo fatto al pianeta. Avete un grande potere che noi non avevamo: avete il web. Ma dovete usarlo bene».

Padre Zanotelli ha terminato il suo intervento raccontando l’origine della sua sciarpa proveniente dall’Equador. «Il grande sogno è la convivialità delle differenze».

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Pubblicato il 09 Aprile 2019
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