“È il medico generale il vero gestore della cronicità”
Al congresso regionale della SIMG, duecento dottori hanno parlato della Riforma della sanità lombarda. Attualmente 350.000 malati e la metà dei medici di base hanno aderito
Si è tenuto a Varese il 14esimo congresso regionale di SIMG la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.
Oltre 200 camici bianchi hanno discusso soprattutto di cronicità: in Regione già 350mila malati e il 50% dei medici di famiglia hanno intrapreso questo percorso. L’auspicio è che nei prossimi 4-5 anni si arrivi, in modo definitivo ed organizzato, ad una totale gestione di questa particolare categoria di pazienti da parte delle cure primarie territoriali. «Come Società Scientifica siamo convinti che le cure primarie siano il “luogo ideale” dove curare e gestire le cronicità – afferma il dott. Aurelio Sessa, presidente regionale SIMG Lombardia -. La Lombardia ha legittimamente ritenuto di coinvolgere anche le strutture ospedaliere ma, a nostro avviso, il medico di medicina generale deve essere il principale protagonista delle cure e più in generale dell’assistenza. E’, infatti, il professionista sanitario che meglio conosce il malato, le sue condizioni nonché il contesto in cui vive».
«Le patologie croniche sono un aspetto sempre più rilevante della sanità pubblica – aggiunge il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale SIMG -. Interessano quattro italiani su dieci e rappresentano una parte preponderante delle nostre attività. La riforma sanitaria della Lombardia ha lanciato una sfida alla quale abbiamo saputo rispondere. E’ ancora troppo presto per tracciare un bilancio sui risultati ottenuti in quella che è la regione più popolosa della Penisola. Esistono delle fragilità e delle criticità che abbiamo già segnalato alle autorità competenti. Possiamo inoltre contribuire alla formazione e ricerca nonché alla creazione percorsi di assistenza condivisi, appropriati e armonizzati”.
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