Al via i lavori del Consiglio, tra appelli alla collaborazione e scintille nel centro-destra

Dopo la campagna elettorale durissima, la prima seduta del Consiglio comunale di Malnate si è svolta senza grandi sussulti e le uniche polemiche si sono registrate tra Lega e Fratelli d'Italia

Malnate: il primo Consiglio comunale giugno 2019

Molto calda, ma solo per la temperatura elevatissima, la prima seduta del Consiglio comunale di Malnate dopo le elezioni, che si è svolta ieri sera nell’aula magna dell’Istituto comprensivo.

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I lavori si sono aperti con l’Inno d’Italia eseguito dal Corpo Filarmonico cittadino, e sono stati presieduti come da prassi dal consigliere anziano Paola Cassina, fino all’elezione del presidente effettivo. Paola Cassina ha iniziato la seduta con un commosso ricordo di Massimo Pavesi, il candidato sindaco della coalizione di centro destra scomparso per un grave malore durante la campagna elettorale. Per lui un lungo applauso, dopo il Silenzio eseguito dalla banda.

Dopo le incombenze tecniche previste per l’insediamento del Consiglio, si è proceduto alla surroga della consigliera Sara Martinelli di Malnate Sostenibile, che ha rassegnato le dimissioni ed è stata sostituita dal primo dei non eletti della lista, il consigliere Simone Cambianica. Eletti i presidenti del Consiglio – Giacomo Sansone, e i vicepresidenti Stefano Negro e Matteo Rodighiero – il nuovo sindaco ha potuto finalmente indossare la fascia tricolore e giurare sulla Costituzione.

Nel discorso di insediamento di Irene Bellifemine solo un’eco lontana delle dure polemiche che hanno caratterizzato la campagna elettorale a Malnate e l’invito alla minoranza «ad unire le forze, per confrontarci e trovare le soluzioni migliori per rendere ancora più bella e vivibile la nostra città».

Meno conciliante il discorso di Sandro Damiani, di Fratelli d’Italia, che ha voluto sottolineare come il centro-destra non possa essere considerato “minoranza” e non ha risparmiato critiche alla Lega a cui ha imputato la responsabilità «di non aver saputo, dopo la scomparsa di Pavesi, delineare e seguire un percorso che era stato definito con lo stesso Pavesi».

«Non dimentichi poi signor sindaco che noi non siamo minoranza – ha detto Damiani- perché quanto uscito dalle urne dimostra che gli elettori che sono andati a votare hanno scelto il centro-destra. Purtroppo il ballottaggio, vista anche la poca affluenza,  forse dovuta anche alle candidature che erano state proposte, ha fatto vincere la coalizione di centro-sinistra. Dunque noi siamo maggioranza, ma all’opposizione».

Piccata la risposta di Daniela Gulino, candidato sindaco della Lega scelta per sostituire Pavesi: «Se il centro destra ha perso è sì per le condizioni esterne e perché abbiamo subito la perdita di Massimo Pavesi a un mese dalle elezioni. Ma io non sono stata imposta dall’alto, c’è stata una difficoltà a trovare un candidato disponibile. Mi sono fatta avanti per spirito di militanza e perché questo è il mio paese. Non sono una fantasma, abito a Rovera da una vita. Ha vinto la sinistra e il centro-destra ha perso perché fa sempre fatica ad unirsi. Bisogna unirsi, non recriminare».

E’ stata infine presentata la Giunta che affiancherà Irene Bellifemine, mentre la discussione degli indirizzi programmatici è stata rinviata alla prossima seduta del Consiglio.

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Pubblicato il 28 Giugno 2019
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