Ancora un capriolo ucciso, perchè Varese non ha un centro per animali selvatici?
La lettera-appello di una nostra lettrice che ha assistito all'investimento e all'abbattimento di un capriolo sulla sp 36. La domanda è sempre la stessa: perchè non c'è un Cras in provincia di Varese?
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Sonia, una lettrice che ha assistito all’ennesimo investimento di un animale selvatico sulle strade della provincia di Varese. La lettrice torna sul problema della mancanza di un crentro di recupero degli animali selvatici in una zona come il Varesotto dove sono ancora (fortunatamente) molti gli animali selvatici che popolano i nostri boschi.
Scrivo questa mail dopo aver assistito all’ennesimo investimento di un animale selvatico sulle nostre strade. Il fatto risale a domenica 9 giugno e la vittima è un cucciolo di cervo investito sulla sp36 dove nonostante la segnaletica alla gente piace premere sull’acceleratore, dato che se una persona va piano almeno frena.
Lo scopo di questa lettera è quella di fare una richiesta agli enti competenti tra cui Regione Lombardia e sensibilizzare i cittadini per avere un centro per il recupero degli animali selvatici (Cras) a Varese : siamo in una zona nella quale queste splendide creature, patrimonio dello Stato, sono spesso a rischio di investimento, il problema che se rimangono feriti, non avendo un cras per prestare le prime cure e l’ambulanza veterinaria che non può intervenire per il trasporto (sempre per il discorso cras), l’animale viene abbattuto sul posto dagli enti competenti.
Non penso che a livello umano sia etico privare la vita di un essere senziente per comodità, perchè non dare la possibilità a queste creature di guarire e tornare alla natura? Non esistono gli animali di serie a e di serie b, come non esiste una vita di serie a e di serie b con l unica colpa di essere un’altra specie.
Non è colpa loro se le strade sono state costruite in mezzo al loro habitat, dove loro vivevano già prima di noi e non è colpa loro se la gente prende la strada come una pista da corsa. I rifugi della zona (vi chiedo di non fare i nomi di nessuno) non avrebbero l ‘autorizzazione di prendere in custodia e dare cure a queste creature proprio perche’ non riconosciuti come cras e il trasporto ribadisco e’ un problema.
Ho letto in un vostro articolo del 2014 che erano stati stanziati anche dei soldi e se ne era parlato ma in concreto non è stato fatto nulla. Cercherò di portare avanti questa mia richiesta, tutti si devono far sentire sensibilizzando agli enti competenti questa problematica. Anche gli animali devono avere i loro diritti.
Inoltre spero che sul tratto sp36 vengano disposte misure sanzionatorie severe.
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