Francesca Puglisi, una “prima” che contagia il teatro
L’attrice ha debuttato al teatro Delia Cajelli di Busto con “Non è Francesca”
Sabato di applausi a scena aperta al Delia Cajelli di Busto per l’attrice partenopea Francesca Puglisi con la prima nazionale di “Non è Francesca” – Storie di ordinaria contraddizione.
Dopo il successo di “Ccà nisciuno è fisso”, il suo primo esilarante monologo in cui si è dichiarata totalmente precaria, Francesca ha confessato a tutti come questa sua precarietà è colma di perpetue comiche, e talvolta tormentose, contraddizioni.
Il testo tragicomico scritto dalla Puglisi in collaborazione drammaturgica con Laura Pozone e Riccardo Piferi, autore storico di Paolo Rossi e di Lella Costa, si avvale anche della supervisione di Lucia Vasini.
Francesca con “Non è Francesca” ha valuto mettere in luce la figura della donna riflettendo su interrogativi che assillano la protagonista ma che in qualche modo coinvolgono tutti.
Col sorriso ha toccato svariati punti come l’ossessione di piacere a tutti, la libertà di essere se stessi, la parità di genere, ma anche “il disordine e la diversità che salveranno il mondo” e i femminicidi.
Una parentesi di un’ora e un quarto scandita dalle piacevoli risate di adulti e bambini e dagli applausi di un pubblico che si è rivisto o nella donna indecisa tra le faccende domestiche e la sessione di selfie con la migliore amica oppure nel “disgraziato” di qualsiasi famiglia all’italiana, disordinato e ancora incapace di distinguere le salviette per asciugare i capelli da quelle del bidet.
I ringraziamenti della Puglisi sono andati al comune di Busto, al teatro Sociale, al suo staff e alle persone che l’hanno aiutata a creare lo spettacolo: il maestro Riccardo Biferi, Laura Pozone, Lucia Vasini, Alessandro Bigatti, la migliore amica Elisabetta Fusari, creatrice della locandina e il fidanzato, al centro dello spettacolo sotto il nome di “disgraziato”.
Presente, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, anche l’assessore alla cultura Manuela Maffioli, l’assessore all’educazione Gigi Farioli e il consigliere Alessandro Albani.
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