Bar e ristoranti, chi sceglie di chiudere: “È senso di responsabilità”
Secondo l'ultimo decreto ministeriale, potrebbero restare aperti dalle 6 del mattino fino alle 18 di sera ma in molti hanno deciso di chiudere temporaneamente l'attività
Hanno deciso di chiudere fino al 3 aprile, abbassare la serranda e dare un “arrivederci” ai loro clienti. Bar e ristoranti, secondo l’ultimo decreto ministeriale, potrebbero restare aperti dalle 6 del mattino fino alle 18 di sera ma in molti hanno deciso di chiudere temporaneamente l’attività. Una scelta dettata da una questione economica, soprattuto per coloro che lavorano per lo più la sera, ma anche di responsabilità.
Sono molti infatti, i locali del Varesotto che sottolineano come la scelta di chiudere sia dettata da un senso di responsabilità rivolto a tutta la collettività. Sulla sua pagina Facebook il Circolo The Family di Albizzate scrive: “Ora è il momento della responsabilità individuale e collettiva per poter tornare al più presto e con più forza alla nostra normalità”. E continua: “Poiché crediamo che il momento non sia da ritenere “normale”, ed è importante che tutti lo comprendano a fondo, vi annunciamo che abbiamo deciso di chiudere fino a quando sarà necessario. The Family è un bar, un ristorante ma soprattutto un luogo di aggregazione con una grande comunità di riferimento. Siamo cresciuti in questi anni promuovendo idee, musica, incontro e confronto tra le persone e mai come in questo momento sappiamo quanto di tutto questo ce ne sarebbe bisogno. Ma non è questo il tempo. Ora è il momento della responsabilità individuale e collettiva per poter tornare al più presto e con più forza alla nostra normalità”.
La stessa decisione è stata presa da Twiggy Varese, uno dei locali più frequentati dalla movida varesina che sottolinea: “Riteniamo sia una scelta consapevole, perché il bene della comunità viene prima del nostro. Ed il concetto di comunità e di senso civico è quello che ci ha spinto in questi anni a regalarvi divertimento, intrattenimento, buona musica, grandi hamburger e – soprattutto – un luogo di aggregazione unico”.
A sottolineare le difficoltà di questo momento anche il Circolo Gagarin di Busto Arsizio, inserito nel circuito Arci, che spiega anche la volontà di trovare soluzioni diverse per affrontare il periodo: “Le difficoltà iniziano a farsi sentire per tutta la nostra Associazione: per i soci lavoratori, per i soci volontari che gestiscono le nostre attività, per tutti i soci che hanno nel Circolo un punto di riferimento nella propria quotidianità. Abbiamo iniziato a ripensare il nostro stare insieme, provando a mettere in campo nuove idee. Vi racconteremo tutto nei prossimi giorni. Nonostante tutto #GagarinVaAvanti, e il resto pure”.
Anche Gallarate si trova con la maggior parte dei locali della “movida” serrati. In particolare Lo Spazio 23 ad esempio, ha annullato tutti i concerti ma spiega “abbiamo in cantiere anche proposte per permettervi di vivere le nostre serate dal divano di casa vostra. State allerta dunque, ci facciamo sentire presto”.
Intanto si cercano momenti “virtuali” per condividere musica e pensieri. Sabato sera le Cantine Coopuf di Varese hanno avviato una diretta Facebook per raccontare la situazione di un locale ad apertura serale, mentre “Milano Suona Ora” è la diretta Facebook da Milano che permette di seguire i concerti in diretta.
Stessa decisione è stata presa dal Millenium Pub di Busto Arsizio. “Diamo l’esempio e invitiamo tutti a farlo -spiegano i gestori-. Dobbiamo uscirne l’abbiamo fatto noi con 30 dipendenti, dobbiamo e possiamo farlo tutti”.
A chiudere però non sono solo bar e ristoranti. Dopo la Gelateria del Lago di Sesto Calende anche Il Gelato di Marina di Vergiate ha deciso di chiudere temporaneamente per contribuire nel bene di tutto lo staff e della collettività: “Cari amici e clienti del gelato di Marina, volevamo comunicare a tutti voi che per il nostro e soprattutto il vostro bene, la gelateria chiude temporaneamente. Con grande rammarico diamo questa triste notizia ma sicuri del bene che possiamo fare e soprattutto dare a tutti voi. Stare in casa è meglio che rischiare la propria vita”.
A in un settore completamente diverso da quello alimentare, sono Emilio, Chiara e Veronica Mattioni ad annunciare la chiusura temporanea degli store Seconda Strada: “Avremmo potuto continuare la nostra attività durante la settimana e restare aperti ma non ce la sentiamo. E’ una decisione dura ma vogliamo tutelare la vostra e la nostra salute in un momento così delicato. Prendetevi cura di Voi e dei Vostri cari”.
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Anche io Davide Sgrò proprietario del Bar dell’Altipiano di Tornavento
PUR POTENDO TENERE APERTO IL LOCALE DALLE 8.00 ALLE 18.00
IL BAR DELL’ALTIPIANO
CHIUDE PER SCELTA DI RESPONSABILITÀ NEI CONFRONTI DEI DIPENDENTI, CLIENTI E DELLA COMUNITÀ.
Crediamo che il momento non sia da ritenere “normale”, ed è importante che tutti lo comprendano a fondo, Vi annunciamo che abbiamo deciso di chiudere fino a quando sarà necessario.