Una morte sul lavoro che non va dimenticata

A un mese e mezzo dalla tragedia di Molinazzo, la famiglia di Vincenzo Giuliano Predolini chiede di fare luce sulla vicenda

vincenzo giuliano predolini

È ormai trascorso oltre un mese e mezzo dalla tragica morte di Vincenzo Giuliano Predolini, l’operaio di Gemonio – classe 1975 – deceduto a Lugano in seguito a un gravissimo incidente sul lavoro avvenuto in un’azienda di Molinazzo di Monteggio, poco oltre il valico di Cremenaga.

Un caso che rischia ora di avere tempi più lunghi del previsto a causa dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus che ha colpito in modo pesante tanto la Lombardia, quanto il Canton Ticino. Una circostanza che ha giocoforza rallentato le comunicazioni e la burocrazia ma che chiaramente lascia preoccupazioni nella famiglia della vittima.

La vedova di Vincenzo, Francesca (ora assistita dallo Studio3A di Venezia, specializzato in questo tipo di operazioni), è ben consapevole delle problematiche e delle attuali priorità sanitarie, ma nel frattempo si è mossa per completare la documentazione necessaria a far avanzare le pratiche relative alla morte del marito e confida che dopo l’emergenza Covid-19 arrivino risposte su quanto avvenuto in quel maledetto pomeriggio dell’11 febbraio.

L’operaio di Gemonio lavorava da anni alla Trasfor SA, azienda che opera nella produzione dei trasformatori, e venne colpito da una paratia di sicurezza del macchinario che stava utilizzando in quel momento. Predolini, che oltre alla moglie ha lasciato due figli di cui uno di appena due anni, spirò in ospedale dove era stato trasportato in condizioni disperate. Al funerale, lo scorso 15 febbraio, il 44enne venne salutato da una folla commossa che gremì la chiesa parrocchiale di Gemonio.

 

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Marzo 2020
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