Fiab: “Nella rotatoria in largo Flaiano dove circoleranno pedoni e biciclette?”

Pubblichiamo integralmente la lettera aperta di Fiab - Ciclocittà all’assessore all'urbanistica del comune di Varese. Andrea Civati a proposito dell'ipotesi di Largo Flaiano

Il nuovo largo flaiano

Pubblichiamo integralmente la lettera aperta di Fiab – Ciclocittà all’assessore all’urbanistica del comune di Varese. Andrea Civati a proposito dell’ipotesi di Largo Flaiano 

L’Amministrazione Comunale di Varese sta studiando una modifica di Largo Flaiano, il principale accesso da sud al centro città.
E’ certamente condivisibile l’intento di migliorare questo snodo di primaria rilevanza per la città – sia sul piano estetico che viabilistico – e se avrà successo sarà un decisivo contributo alla soluzione di un problema da molti anni sul tavolo degli amministratori varesini.
Dalle notizie di stampa e da qualche schema di progetto e di simulazione finora circolati l’attenzione pare tuttavia concentrarsi sulla scorrevolezza del solo traffico automobilistico.
Nulla si ipotizza invece per rendere sicuro e scorrevole il passaggio di ciclisti e pedoni, che rappresentano la componente della mobilità da promuovere, anche a scapito di quella motorizzata, se ci poniamo l’obbiettivo di una città più sostenibile.
Ci attendiamo naturalmente di essere rassicurati dall’esame del progetto definitivo, dal momento che siamo nelle mani dei redattori del piano del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che per definizione ha l’obiettivo di contenere l’impatto del traffico più inquinante ed ingombrante che grava sulla città.
In proposito ci preme rammentare:
• l’asse v. Borri – Largo Flaiano – via Magenta costituisce, anche per chi sceglie di muoversi con mezzi alternativo all’auto, la direttrice portante di collegamento tra i popolosi rioni di Bizzozzero, Bustecche, il Campus di Uninsubria , ecc  con le stazioni e il centro città;
• la distanza di Bizzozero dal centro storico di Varese e dai principali attrattori urbani non è superiore a 4 km, per la quale la bicicletta è senza dubbio il mezzo più rapido ed efficiente;
• Il sistema delle rotatorie, se di grandi dimensioni e non attentamente progettato e organizzato con flussi rallentati dei veicoli, costituisce una difficoltà per biciclette e pedoni, in termini sia di sicurezza reale (e percepita) sia di allungamento del percorso obbligato;
• l’obiettivo di riduzione delle code, soprattutto di quelle in entrata in città dall’autostrada, non può essere il principale criterio guida del nuovo assetto viabilistico. E’ più importante infatti evitare il congestionamento delle strade del centro, mediante la tariffazione modulare dei parcheggi (già in atto) e il rallentamento/contingentamento dell’accesso per ridurre al minimo la presenza di auto private e invece favorire trasporto pubblico e mobilità alternativa.

Negli anni ’30 del secolo scorso si voleva portare le auto in città e si creò la viabilità di attraversamento di cui Piazza Monte Grappa rappresenta il simbolo. Un secolo dopo per Varese come per tutte le città avvedute si tratta di porsi l’obiettivo opposto.

FIAB Varese Ciclocittà

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Giugno 2020
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  1. Ettore Schioppa
    Scritto da Ettore Schioppa

    La progettazione che favorisce l’uso dell’auto è comunque perdente, quasi sempre una spesa ingente per un risultato modesto. Ci sono orari del giorno in cui non c’è una chilometrica fila per entrare in città, in cui le strade hanno un traffico fluente. La colonna che si forma la mattina è per i lavoratori che non trovano alternative all’uso della automobile, non hanno la possibilità di arrivare con orari flessibili. In questo modo, in orari di punta, le infrastrutture sembrano sottodimensionate. La rotonda all’ingresso sposta il problema ai successivi colli di bottiglia. Modificare la viabilità automobilistica modifica la vita di pochi automobilisti. Dare uno spazio al pedone ed al ciclista, così come al Monopattinista o Overbordista, costa meno ed incide sulla qualità della fruizione dello spazio urbano di più persone.

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