In memoria di Italo Omero Romiti

In memoria di chi l'ha conosciuto e di chi con lui ha condiviso parte della sua vita

Generico 2018

Varesenews vuole rendere omaggio a chi se n’è andato in silenzio, senza un momento in cui elaborare il lutto, la possibilità di dirsi ciao. Per questo abbiamo aperto un “memoriale” per raccontare chi oggi non è più tra noi. Per partecipare potete scrivere qui. Il servizio è gratuito.

 

Italo Omero Romiti si è spento il 22 marzo, all’età di 90 anni.

Italo Omero Romiti, ingegnere di AgustaWestland, l’azienda di Sesto Calende, è entrato in azienda nel 1964, ha ricoperto diversi ruoli e incaricati di rilievo, fra cui direttore e responsabile coordinamento qualità, in un’epoca di svolta per l’aeronautica italiana e per Augusta.

«L’ho conosciuto quando era anziano», racconta la gelataia Elena Zeni, «negli ultimi tempi lo vedevo sempre venire in gelateria con la moglie e il loro cane durante le loro passeggiate sul lungolago di Angera. Lo ricordo con affetto».

Estroverso, allegro, deciso e in gamba, «Italo era una persona molto preparata – ricorda l’ex collega Lucio d’Andrea – era dotato di inventiva e capacità professionale. Accanto a lui ho imparato molto dal suo squisito carattere e della sua leadership con cui ha ricoperto ruoli innovativi. Col suo arrivo portò a tutti le sue importanti conoscenze da pilota nell’aviazione leggera dell’esercito. Con lui ho seguito il programma di controllo della società, era moltl’ultimao professionale e con tutti i suoi colleghi si è sempre comportato in maniera squisita. Mi ricordo quanto fossero tristi i suoi collaboratori quando ha lasciato la direzione della qualità, aveva infatti la capacità di capire quali fossero e come correggere i problemi».

Anche se Lucio D’Andrea e Romiti non lavoravano più insieme da tempo, «abbiamo continuato a vederci sia fuori dall’ambito lavorativo, durante incontri conviviali, sia a qualche incontro o convegno di varie aziende. Ma oltre al rapporto lavorativo, Italo per me è sempre stata una persona con cui ho condiviso viaggi, risate e molte conversazioni piacevoli. L’ho sentito l’ultima volta a Natale, mi aveva chiamato per sapere come stavo».

«Lo voglio ricordare così, con un episodio particolare: ci trovavamo in volo da Venzia verso Udine per un controllo di supervisione aziendale: lui era pilota, un altro nostro collega era copilota mentre io ero seduto al terzo sedile. Non abbiamo preso la rotta diretta, andando ad attraversare lo spazio aereo delle Frecce Tricolori – la cui base aerea è a Rivolto – per poi atterrare a Codroipo. Mentre stavamo toccando terra ci è passato sulla coda dell’aeroplano un aereo della pattuglia tricolore, come se stessero facendo la caccia all’intruso, che ci ha avvisato affinché rispettassimo le regole del loro aeroporto. Diciamo che un episodio di questo tipo non succede tutti i giorni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Giugno 2020
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