“A Orago e a Cardano due casi diversi di taglio degli alberi”
Chiamato in causa dal sindaco Aliverti per il caso dell'area feste di Cardano, il partito di Fratelli d'Italia fa quadrato: De Bernardi Martignoni conferma la fiducia agli amministratori (a Cardano e a Gallarate)
«L’accostamento tra i casi Jerago con Orago e Cardano è totalmente sbagliato», dice Giuseppe De Bernardi Martignoni, coordinatore di Fratelli d’Italia nella zona del Gallaratese.
Il taglio dei platani di Orago deborda, va oltre i confini comunali e diventa tema di scontro politico più ampio.
A tirare in ballo Cardano è stato, con un passaggio della sua replica, il sindaco di Jerago con Orago Emilio Aliverti: il sindaco critica le posizioni «dogmatiche e pregiudizievoli» del Pd, ma riserva un passaggio particolarmente a Salvatore Marino, «il nostro accalorato consigliere comunale» e ai «suoi sodali di partito», criticando la giunta di Cardano al Campo per il massiccio taglio di alberi all’area feste.
Marino guida a Jerago con Orago una lista civica ma è anche militante di Fratelli d’Italia, partito direttamente coinvolto nella vicenda (basti pensare che a Orago sono passati anche onorevoli). Ecco perché lo scontro passa anche sul piano politico, coinvolgendo appunto la giunta cardanese (dove FdI è rappresentata dall’assessore Meri Suriano).
E quindi ecco arrivare ecco la replica anche del livello politico di FdI: «L’accostamento tra i casi Jerago con Orago e Cardano è totalmente sbagliato» contrattacca Martignoni. «A Cardano, che è sotto i vincoli del Parco del Ticino sono state tolte delle essenze alloctone e sono state sostituite con essenze autoctone. A Jerago invece non viene rimesso nulla, gli alberi sono persi per sempre».
Critica confermata a Jerago e piena fiducia confermata anche a Cardano, dove sul progetto per l’area feste si sta ancora discutendo (prevista anche una commissione lavori pubblici).
E a proposito di sostegno agli amministratori, De Bernardi Martignoni ribadisce anche la fiducia di Fratelli d’Italia nel sindaco di Gallarate Andrea Cassani, dopo l’avviso di conclusione indagini: «Il sindaco è garante del programma, non condivido la presa di posizione di chi come il Pd chiede di dimettersi. Fino al processo si è sempre presunti innocenti, andiamo avanti con fiducia».
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