Il consiglio comunale “interroga” Ats e Fondazione Molina, Gutierrez e Bonoldi rispondono

E' cominciato con l'audizione dei dirigenti di Ats e Fondazione Molina il consiglio comunale del 7 luglio 2020. All'ordine del giorno anche il masterplan delle stazioni. La diretta di Youtube

Consiglio comunale varese luglio 2020

E’ cominciato con l’audizione dei dirigenti di Ats e Fondazione Molina il consiglio comunale del 7 luglio 2020, che vede come altro punto “succulento” all’ordine del giorno l’approvazione del masterplan delle stazioni.

Il primo a prendere la parola è stato il direttore generale di Ats Insubria, Lucas Maria Gutierrez. I dati nei particolari, relativi al territorio di Ats insubria e dal 31 marzo, stati forniti a voce da Esterina Poncato, direttore socio sanitario di Ats.

Dopo i dirigenti di Ats ha parlato il presidente della fondazione Molina Guido Bonoldi, che ha fatto un’analisi anche clinica di ciò che è successo agli ospiti del Molina e di come sono stati monitorati, che i consiglieri hanno potuto seguire anche grazie all’opuscolo consegnato ad ognuno di loro. «Siamo riusciti a sostenere quest’emergenza anche grazie alla straordinaria dedizione degli operatori, che in certi casi hanno lavorato anche 7 giorni su 7».

Un’audizione durata ben due ore (Si è conclusa solo alle 22.15, con i ringraziamenti del sindaco Davide Galimberti) e che ha visto anche molte domande da parte dei consiglieri, e relative risposte dei due dirigenti.

In particolare Lucas Maria Gutierrez ha risposto (nel video, a partire da 1.29.38), alla domanda sul perchè aveva fornito dati a livello provinciale e non cittadino: «Abbiamo fornito dati più provinciali perchè essendo Varese capoluogo ci sembrava fosse più corretto dare uno sguardo di insieme. Va ricordato comunque che l’area nord della provincia ha un’incidenza piu bassa che il sud, in una provincia che vede l’incidenza piu bassa rispetto al resto della regione».

Consiglio comunale varese luglio 2020
Lucas Maria Gutierrez in consiglio

Il DG si è trovato d’accordo con chi chiedeva la possibilità di creare forme aggregative di medici: «Si tratta di un tipo di assistenza idonea e moderna. I pazienti cronici in provincia sono piu del 33% del totale, è una questione che va affrontata in maniera efficiente».

Gutierrez ai consiglieri che hanno denunciato la solitudine dei medici di base ha invece risposto: «In diversi di voi hanno segnalato la situazione di medici lasciati soli: ma è semplicemente la sensazione di qualche medico, che si è sentito solo. Noi in realtà li abbiamo raggiunti tutti».

E a chi ha sottolineato che le USCA, unità di assistenza domiciliare, sono solo sette, ha risposto: «In realtà noi le abbiamo tarate sulle indicazioni dei medici di medicina generale: le richieste di interventi a domicilio da parte loro erano molto basse. Se ci fosse bisogno di aumentare numero di strutture, lo faremo. Tanto per dare dei dati, l’Usca di Varese ha fatto 32 interventi ad aprile, 33 interventi a maggio, 24 a giugno e in questi primi giorni di luglio 3».

Per quanto riguarda la domanda su come intende Ats programmare il futuro, Gutierrez ha risposto: «Noi abbiamo per questo istituito un comitato tecnico scientifico, che si riunisce per la prima volta domani, per elaborare un programma di intervento. Tra loro ci sono anche rappresentanti di medici di base».

Il presidente della fondazione Molina Guido Bonoldi (nel video, a partire da 1.44.20) ha invece innanzitutto risposto a chi gli ha chiesto se era ancora vero, come aveva annunciato l’infettivologo il 20 giugno scorso, che il Molina ora è Covid-Free: «Confermo che, per quanto riguarda gli ospiti, la situazione è ancora così. Abbiamo, dopo quella data, rilevato un operatore positivo al covid: Ma dopo averlo scoperto, abbiamo rifatto i tamponi a tutti gli ospiti del reparto in cui lavorava e sono risultati tutti negativi».

Consiglio comunale varese luglio 2020
Guido Bonoldi in consiglio Comunale

A chi invece gli ha chiesto per quale motivo, in piena emergenza Covid al Molina, lui abbia scelto di tornare a fare il dottore, tra l’altro in un reparto Covid, all’ospedale di Circolo, Bonoldi ha risposto: «il mio è un incarico volontario, da presidente: non ho mai fatto il medico al Molina, anche se mi sono reso disponibile a fare delle ecografie polmonari nei tempi dell’emergenza perchè fanno parte della mia competenza. Fino agli inizi di marzo avevo un rapporto di consulenza con la fondazione Borghi. E’ quello il rapporto che ho chiuso per tornare in Ospedale. Quindi, in realtà non ho sottratto tempo al Molina. Come mi dividevo prima, l’ho fatto anche dopo. E’ vero però che mi hanno chiesto di confermare il contratto fino a dicembre e io ho accettato. Ma lo ricordo: al Molina faccio il presidente, non il medico. E forse la mia esperienza all’ospedale è stata di aiuto anche al Molina: perchè ho scoperto una malattia che era nuova, che nessuno di noi poteva immaginare e che siamo riusciti ad affrontare meglio man mano che si presentavano le situazioni. Per questo non possiamo commettere l’errore di giudicare i comportamenti sulla malattia a febbraio – marzo in base a quello che conosciamo ora».

Infine, alla domanda che voleva sapere se il Molina aveva accolto pazienti Covid dimessi dall’ospedale la risposta è stata: «Non lo so. Nel reparto subacuti abbiamo avuto, da febbraio fino alla nostra chiusura a marzo, 22 trasferimenti di pazienti dall’ospedale, 16 dei quali erano dimessi per polmonite. La diagnosi era semplicemente questa, in nessun caso si è parlato di Covid 19. Se tra quei pazienti c’era qualcuno che ha portato il Covid o l’ha preso al Molina, io non potrei dirlo con certezza.Anche perchè si potrebbe solo cercare di comprendere, a posteriori, rileggendo le cartelle cliniche: ma quelle cartelle ora le hanno gli inquirenti, lasciamo fare a loro le valutazioni».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Luglio 2020
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