Sport a scuola: cosa succederà a settembre?

Il pericolo è che l'educazione fisica trovi sempre meno spazio - Olgiate Olona, un camp estivo a colpi di karate - Libri: la storia di Antonio Bacchetti, calciatore e partigiano

notiziario uisp varese

NOTIZIARIO UISP del 1 luglio 2020

NAZIONALE Sport a scuola: cosa succederà a settembre?

L’educazione fisica a scuola rischia di sparire? Si era visto già nel periodo acuto dell’emergenza sanitaria e dell’adozione forzata della didattica a distanza: in mancanza di preventiva sperimentazione e di soluzioni assicurative ad hoc, è stato penalizzato l’insegnamento nell’ultimo quadrimestre. A questo si aggiunge la carenza di organici tra gli insegnanti e il problema degli spazi dove svolgerla: che cosa succederà a settembre?
Sugli annunciati “Patti educativi di comunità” e sul tema dell’educazione fisica tra i banchi scolastici, interviene Michele Di Gioia, responsabile nazionale Politiche educative Uisp: «Patti educativi di comunità: sulla carta si tratta di uno strumento innovativo che mira a creare e consolidare relazioni e alleanze tra scuola ed extra scuola. Il coinvolgimento del terzo settore sarebbe importante in questa fase di emergenza anche per cercare di colmare le crescenti disuguaglianze che il delicato momento vissuto dal Paese ha determinato. E proprio sulla scorta di tale esperienza, il terzo settore da sempre coinvolto attivamente nel costruire la comunità educante, ha espresso il timore che si restringano gli spazi di collaborazione. Se così fosse, si tratterebbe di un vistoso passo indietro».
«Altro motivo di preoccupazione è legato alle attività sportive scolastiche – prosegue Di Gioia – La destinazione delle palestre scolastiche a spazi da utilizzare per attività didattica, quasi a significare che l’educazione fisica e motoria non lo sia, rischia di annullare o quasi la possibilità di praticare attività a scuola. Temi da monitorare con molta attenzione, per evitare che la crisi che stiamo ancora vivendo non porti ad una ripresa con difficoltà che si ripercuotono oltremodo sul mondo dell’associazionismo sportivo di base».

BUSTO ARSIZIO – Centro Studi Karate: “La nostra estate ad Olgiate Olona”

Il Centro Studi Karate di Busto Arsizio sbarca ad Olgiate Olona, e lo fa con un centro estivo presso la Scuola Elementare Gerbone, in un momento particolarmente difficile: «Ci siamo attivati anche ad Olgiate per andare incontro alle necessità delle famiglie, ma soprattutto dei ragazzi – dicono il direttore tecnico e la presidente della storica Asd Uisp, Paolo Busacca e Patrizia Taddeo – per il recupero di quel contatto sociale che la pandemia, con le sue necessarie misure di contenimento, ha compromesso negli scorsi mesi».
È nato così un progetto educativo che rispetta tutte le normative imposte per l’emergenza sanitaria tutt’ora in atto, senza lesinare sulla qualità del servizio offerto, che accoglierà ragazzi dai sei agli undici anni: full-time dalle 8.30 alle 16.30, part time mattina dalle 7.30 alle 12.30, part time pomeriggio dalle 13 alle 18 e super full dalle 7.30 alle 18.
«Ringraziamo per l’appoggio l’Amministrazione Comunale – dicono Busacca e Taddeo – che ci ha messo a disposizione la scuola Gerbone e ci permetter di mantenere contenute le quote del servizio, che sono comprese nelle attività rimborsabili attraverso il bonus baby sitter».

LIBRI – Calcio e Resistenza: il nuovo volume di Sergio Giuntini 

È disponibile, in formato e-book, il nuovo libro di Sergio Giuntini, ’O Cammello. Vita, morti e miracolosi gol di Antonio Bacchetti partigiano-calciatore, edito da Mimesis Edizioni, 2020. Giuntini, storico dello sport, ricostruisce le vicende del giocatore friulano Antonio Bacchetti. Nato a Codroipo il 17 marzo 1923, ha giocato nel Brescia, nell’Atalanta, nell’Inter, nel Napoli, nell’Udinese e nel Torino.
Un calciatore atipico, partigiano, comunista e membro del Comitato centrale della federazione mondiale della gioventù democratica nel periodo in cui ne era presidente Enrico Berlinguer e Uisp partecipava ai suoi Festival organizzati nelle varie capitali europee dell’Europa dell’est.
Un campione dalla storia unica, assolutamente straordinaria. Interprete d’una vita densa e intensa come di rado capita d’incrociarne. Partigiano in Friuli, dopo la guerra tornò a giocare a calcio: nel 1951 era a Napoli, dove si era guadagnato il soprannome di “’O Cammello”. Ma fu processato in Corte d’assise a Udine per un episodio bellico di cui era stato protagonista. Venne chiamato a difendersi da delle accuse infamanti e amnistiato solo grazie alla legge Togliatti del ’46.

SPECIALE UISP – Tutti gli articoli di VareseNews in collaborazione con UISP Varese

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Pubblicato il 01 Luglio 2020
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