Esperti digitali con competenze trasversali: le figure di cui le imprese avranno sempre più bisogno
Intervista a Riccardo Comerio, amministratore delegato della Comerio Ercole Spa: "La sostenibilità sarà fondamentale per essere competitivi"
Con l’avvento del digitale, capire come evolverà il lavoro nel prossimo futuro, non è certamente facile, ma quando si parla di impresa, di qualunque tipo essa sia, è un argomento da cui non si può prescindere. La ragione di questa affermazione è semplice: disporre di un capitale umano al passo con i tempi, significa avere un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. Per provare ad incrociare le nuove traiettorie del lavoro bisogna dunque ascoltare gli imprenditori, impegnati quotidianamente nella selezione di personale adeguato all’innovazione introdotta dalle tecnologie digitali.
Riccardo Comerio è amministratore delegato della Comerio Ercole spa, storica azienda metalmeccanica di Busto Arsizio specializzata nella produzione di macchinari per la lavorazione della plastica, gomma e tessuto non tessuto. L’azienda fondata nel 1885, oggi si appresta a un cambiamento radicale grazie al passaggio a Industria 4.0 che, per definizione, indica una tendenza dell’automazione industriale, integrando nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare produttività e qualità degli impianti.
Come sarà il lavoro del futuro alla Comerio Ercole e quali saranno le skill maggiormente richieste?
«Prevedere come sarà il lavoro del futuro è impossibile, mentre è possibile individuare le competenze lavorative utili in futuro. Sarà necessaria una trasversalità di competenze tecniche, digitali e soft skill. Nel settore metalmeccanico prevarranno le competenze digitali, intese come un ampliamento di quello che viene già identificato oggi in industria 4.0. Quindi le skill tecniche non saranno più sufficienti perché bisognerà integrale con quelle digitali e con quelle soft che acquisiranno sempre più importanza».
La pandemia e lo smart working hanno di fatto rivoluzionato il lavoro. Pensa che questa modalità possa essere utilizzata anche in futuro?
«Nell’ultimo anno siamo stati costretti ad assistere a svariate transizioni improvvise, a convivere con la pandemia e a cercare di sconfiggerla. Tutto ciò ha generato numerosi cambiamenti dal punto di vista lavorativo, tra cui, appunto, l’introduzione dello smart working, soluzione adottata da quasi tutte le imprese. Abbiamo avuto il tempo necessario per discernere le criticità e i lati positivi. Ad oggi però mi sono convinto che lo smart working non sia una cosa positiva e non è un modello che possa essere mantenuto nel futuro».
Quali sono i lati negativi dello smart working?
«Questa modalità tende a logorare il rapporto di lavoro, lo appiattisce, svuotandolo di significato. Inoltre, a mio parere, lo smart working a lungo andare porta anche a una minor efficienza di produttività lavorativa della persona».
Alla Comerio Ercole che tipo di piano avete attuato per andare incontro al futuro e avere un vantaggio competitivo?
«È già da alcuni anni e ben prima della pandemia che abbiamo investito in industria 4.0 che è una delle variabili chiave per andare incontro al futuro ed essere sempre un passo avanti».
Quale sarà il rapporto tra la sostenibilità e il lavoro del futuro?
«La sostenibilità non va analizzata solo dal punto di vista ambientale ma in un’ottica più ampia che comprenda anche quella economica e sociale. La sostenibilità diventerà un parametro prevalente per misurare tutte le attività lavorative. Oggi è un tema molto discusso e un obiettivo dichiarato di molte aziende, poiché si tratta di un elemento determinante per il successo. È un aspetto la cui importanza crescerà sempre di più fino a diventare quasi indispensabile per ogni azienda che voglia rimanere aggiornata ed essere competitiva».
Per andare incontro al futuro, secondo Riccardo Comerio, è necessario attuare dei cambiamenti sia nei processi che nelle mentalità aziendali. Un elemento indispensabile può essere il passaggio verso industria 4.0 per poter creare maggior opportunità e altrettanto fondamentale sarà l’integrazione tra imprese e sostenibilità, intesa non solo a livello ambientale ma anche sociale ed economica. Una combinazione di fattori che potrebbe generare un vantaggio competitivo rispetto ai competitor.
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