Luvinate fa scuola: si studia il sistema di prevenzione delle colate detritiche
Un summit scientifico per studiare il “Caso Tinella": al tavolo di lavoro Università di Siena, Milano ed esperti
Un problema di mitigazione del rischio, una questione di emergenza e di protezione civile, un argomento di carattere forestale e di ripristino delle aree bruciate e, in questa occasione, anche un tema di approfondimento scientifico tra esperti e ricercatori in ambito universitario a livello nazionale. Al centro la questione del Tinella e le colate detritiche che si sono susseguite dal 2018 al 2021 dopo gli incendi del Campo dei Fiori dell’ottobre 2017.
I PARTECIPANTI – Al tavolo di lavoro, promosso dal Comune di Luvinate e svoltosi nel tardo pomeriggio di ieri, sono intervenuti il Prof. Aggr Leonardo Disperati, Responsabile del Laboratorio di Geomatica del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, con i ricercatori Lorenzo Marzini e Michele Ammaddii; Alessio Cislaghi, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università Statale di Milano; Alessandro Nicoloso, agronomo forestale e professore di Selvicultura dell’Università di Milano; Mauro Reguzzoni, responsabile dell’azienda incaricata dal Comune per l’installazione del sistema di monitoraggio pioggia e di alert sperimentale di protezione civile. Erano altresì presenti i rappresentanti del Parco Campo dei Fiori e del Comune di Luvinate, guidati dal Presidente Giuseppe Barra e dal Sindaco Alessandro Boriani; ha partecipato ai lavori anche il Sindaco di Brusimpiano Fabio Zucconelli.
UNIVERSITA’ DI SIENA: DOPO IL MONTE AMIATA E LA GARFAGNANA, IL CASO LUVINATE – Al centro dell’approfondimento, proseguito questa mattina con un sopralluogo diretto sul territorio del bacino idrografico del Tinella da parte dello staff di ricercatori dell’Università di Siena, la modellazione idrologico-idraulica delle colate detritiche e lo studio degli effetti della vegetazione sulla stabilità dei pendii, a partire dalle relazioni tra l’incendio e lo sviluppo delle colate detritiche. In particolare il “caso Luvinate” è stato ritenuto interessante al fine di verificare pregi e difetti dei metodi applicati a livello scientifico, al fine di una valutazione in termini di pericolosità e rischio idrogeologico che può essere di supporto alla mitigazione degli effetti connessi a tali eventi. La situazione del torrente Tinella potrà così essere inserita in altri progetti di ricerca in corso da parte del Laboratorio di Geomatica: i bacini della Garfagnana e di Cardoso (Appennino settentrionale, Italia) ed il Monte Amiata (Toscana meridionale, Italia).
UNIVERSITA’ DI MILANO: L’INCEDIO HA RIDOTTO FINO AL 75% LA CONDUCIBILITA’ IDRAULICA DEL VERSANTE – Il “caso Luvinate” è stato peraltro approfondito nei giorni scorsi in una ricerca scientifica pubblicata su “Hydrology” dal titolo: “Integrating Remote and In-Situ Data to Assess the Hydrological Response of a Post-Fire Watershed” e presentata da uno degli autori, il dott. Alessio Cislaghi, proprio in occasione del tavolo di lavoro. I risultati di questo studio hanno evidenziato come la capacità di infiltrazione del suolo bruciato sia profondamente cambiata dall’incendio boschivo del 2017, diminuendo fino al 75%, e come si possa stimare un volume di piena circa 2 volte superiore rispetto alle condizioni pre-incendio.
ATTIVARE MONDO ACCADEMICO E SCIENTIFICO – “Stiamo cercando di mettere in campo in questi giorni un ulteriore tassello per affrontare la grave crisi che Luvinate si trova ormai da qualche anno a gestire, insieme a Regione Lombardia, DG Territorio e Protezione Civile e DG Agricoltura, UTR Insubria ed Ente Parco. A fianco degli interventi di mitigazione del rischio e alle varie iniziative di protezione civile –sottolinea il sindaco Alessandro Boriani – occorre infatti studiare ed approfondire i fenomeni in corso, attivando e coinvolgendo il mondo accademico e scientifico che sicuramente potranno indirizzare i decisori politici, non solo locali, ma soprattutto regionali, nell’affrontare le evidenti criticità che i cambiamenti climatici e la scarsa manutenzione dei boschi degli ultimi decenni provocheranno sulle nostre comunità. Per ora ringrazio davvero chi sta lavorando sul nostro territorio e spero che si tratti anche su questo fronte di un nuovo inizio”.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
YORK su Nuovo sgombero al campo nomadi di Gallarate, polizia e carro attrezzi al lavoro dal mattino
massimiliano_buzzi su Si affida ad un professionista per rivalersi sul medico che aveva sbagliato diagnosi ma viene truffato
Ombretta Gianni su Le barche d'epoca di Laveno Mombello al Festival internazionale di Sète
PaoloFilterfree su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
lenny54 su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
massimiliano_buzzi su Il PD: "Lega a Varese già asfaltata due volte, loro a caccia di like e noi stanziamo 3,5 milioni per le strade"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.