Anche a Busto Arsizio torna la “tassa sui tavolini all’aperto” ma con lo sconto
Riduzioni dal 10 al 30% in base alle zone della città mentre per i nuovi dehors permanenti sale al 50%. L'amministrazione continua a sostenere le attività commerciali

Il 30 aprile scade la proroga dell’esenzione del canone patrimoniale di concessione (ex Tosap), la tassa sui ‘tavolini’ che ristoranti e bar pagano per l’occupazione del suolo pubblico. Come noto, la scadenza del provvedimento governativo era fissata per il 31 marzo, ma, per continuare a sostenere i tanti esercenti che si sono organizzati in questi ultimi due anni per attrezzare gli spazi antistanti i locali con tavolini, sedie, ombrelloni, fioriere, l’esecutivo aveva deciso a fine marzo di prorogare l’agevolazione, con costi a carico del bilancio comunale.
Ieri, la giunta di Busto Arsizio ha introdotto nuove misure, comprensive di agevolazioni tariffarie, in vigore dal 1 maggio al 31 dicembre 2022 per gli esercizi di vicinato e per le imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni concernenti l’utilizzazione del suolo pubblico.
-riduzione del 10% della tariffa giornaliera nelle aree di 1° categoria (centro storico) ad esclusione delle concessioni di suolo pubblico realizzate nella Zona a traffico limitato;
-riduzione del 20% della tariffa giornaliera nelle aree di 2° categoria (semi-centro)
-riduzione del 30% della tariffa giornaliera nelle aree di 3° categoria (altre zone)
-per i nuovi dehors permanenti, oggetto di concessione rilasciata con decorrenza dal 1 maggio 2022 riduzione del 50% della tariffa annuale in tutta la città (1° 2° e 3° categoria)
«La decisione – fanno sapere da Palazzo Gilardoni – è stata assunta per continuare a sostenere le attività commerciali presenti sul territorio, considerando che le conseguenze della pandemia non sono ancora archiviate e che il rincaro dell’energia e l’aumento generalizzato dei costi con il rallentamento dei consumi, assieme all’incertezza creata da quanto sta accadendo in Ucraina, stanno influenzando pesantemente l’attività delle imprese. Inoltre il beneficio dell’esenzione dal canone, caduto in concomitanza con i mesi invernali, non ha consentito alle aziende di sfruttarne tutto il potenziale».
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