Parla in aula l’ambulante investito al Belvedere di Azzate

Ricostruiti i frangenti che hanno provocato il ferimento dell'uomo nell'agosto di tre anni fa nella celebre piazzetta che si affaccia sulle Prealpi. Il processo continua

belvedere di azzate di Angela Boschiroli

Il processo per il ferimento del gestore dell’Apetit, il chiosco che staziona al Belvedere di Azzate (nella foto) nell’agosto di tre anni fa al centro di un grave fatto di cronaca ha parlato lunedì dinanzi al giudice di Varese ricostruendo la sua versione dei fatti: è parte offesa in un processo che vede imputato un anziano per lesioni e minacce.

Il quadro è quello classico di un “fastidio” nel centro storico di un paese costellato di abitudini e piccoli gesti che si trasformano in esasperazione. Ed è qui che – valendo naturalmente la presunzione di innocenza – l’intemperanza può trasformarsi in reato.

Il racconto dell’esercente ambulante, che è cosa nota dall’indomani della denuncia, è stata ripetuta in aula a Varese. Quello che era stato inizialmente rubricato dalle cronache come un incidente stradale infatti è finito in una denuncia che la parte offesa ha subito sporto ai carabinieri della locale stazione su indicazione del suo legale Andrea Toppi.

Il processo era cominciato un anno fa circa, nel giugno 2021, quando in aula l’imputato propose un risarcimento, ipotesi scartata dalla persona offesa «in ragione della gravità dei fatti» e «dell’esiguità della somma», ha spiegato il legale.

Ora il dibattimento continua con l’escussione di altri testi che verranno ascoltati in aula il prossimo autunno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Aprile 2022
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