Caso “Anaconda“, primi patteggiamenti a Varese
La struttura chiamata in giudizio come responsabile civile. La Procura chiede la revoca delle misure per gli imputati
La posizione di due imputati per maltrattamenti alla struttura per disabili Anaconda di Varese è stata stralciata dal fascicolo del principale filone processuale ora alle prime battute della fase preliminare: i legali dei due soggetti indagati dai carabinieri hanno chiesto di poter applicare la pena su richiesta delle parti, un patteggiamento.
Gli altri cinque imputati invece seguiranno il rito ordinario e nell’udienza celebratasi in camera di consiglio dinanzi al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Battarino sono state affrontate questioni procedurali, ma anche di sostanza, come la chiamata in qualità di responsabile civile identificata nella stessa struttura che ospitava le persone offese, in tutto 10, otto delle quali costituitesi parte civile.
Inoltre il pubblico ministero Giulia Floris ha fatto richiesta per la revoca della misura cautelare per gli imputati raggiunti dall’estate scorsa dal divieto di avvicinamento, provvedimento che verrebbe meno con l’assenza delle parti offese dal centro diurno perché passati ad altra realtà. Sul punto l’ultima parola spetterà al giudice. L’udienza è stata aggiornata al 21 settembre.
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