Il sindaco di Castronno: “Nel prossimo consiglio comunale si voterà la chiusura della scuola di Sant’Alessandro”

I genitori hanno promosso una raccolta firme ma il primo cittadino di Castronno non intende tornare sui suoi passi: "La Pascoli può accogliere senza problemi tutti i bambini della Marconi"

piazza giancarlo de molli scuola sant'alessandro

L’aveva messo in conto che l’annuncio della chiusura della scuola di Sant’Alessandro avrebbe sollevato un polverone. E così è stato: i genitori hanno avviato una raccolta firme nel primo fine settimana di luglio ed è partita una mobilitazione per impedire la chiusura della scuola. Ma Giuseppe Gabri, sindaco di Castronno, non intende cambiare idea. 

Perché, sindaco, resta saldo nella sua posizione? Davvero non ci sono alternative possibili?
«No, non ce ne sono. Non lo dico io, lo dicono i numeri. Abbiamo già avuto un incontro con il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, a cui hanno partecipato la dirigente di Castronno e un funzionario, e anche il provveditore, pur non avendo espresso un’opinione definitiva a riguardo, ha dovuto prendere atto di una netta diminuzione del numero dei bambini. Anche in prospettiva, tenendo conto del numero delle nascite del 2018 e 2019, non sarà possibile costituire delle prime. Già il prossimo anno scolastico si farà solo una prima a Castronno ed una a Sant’Alessandro e questa cosa non è corretta. Ci saranno 73 alunni a Sant’Alessandro e 145 alla Pascoli, e occorre tener conto di una cosa: la Pascoli ha 15 aule, 8 saranno occupate, le altre sono vuote; la Marconi di Sant’Alessandro ha 5 classi, di cui 4 sono occupate. Anche in questo caso i numeri parlano chiaro: la Pascoli è in grado di ospitare senza problema  i bimbi di Sant’Alessandro».

I non residenti che frequentano la scuola di Sant’Alessandro lamentano scarsa attenzione alle loro esigenze

«Partiamo dal presupposto che ho detto ai genitori, ad ogni singolo genitore, di prendere appuntamento con me. Io ascolterò e cercherò di venire loro incontro. Sono disposto a mettere a disposizione un pullmino gratis per il trasporto dai paesi limitrofi, a far partire un servizio di pre scuola, sempre gratis, per quei genitori che iniziano presto a lavorare, a pagare insegnanti di sostegno per aiutare gli alunni in difficoltà. Se serve altro vedremo come l’amministrazione potrà intervenire».

La chiusura della scuola consentirà al Comune di risparmiare 30 mila euro all’anno, ma lei sostiene che la sua decisione non sia dettata da necessità di natura economica. 

«Certo che no. Anche se trentamila euro non sono pochi – risponde Gabri – Ma intendo reinvestirli nel sociale, anche nell’istruzione se servisse, per migliorare quello che già c’è. Noi destiniamo già 28 mila euro al diritto allo Studio, ma aumenterei quella cifra senza problemi. Il risparmio economico è un elemento ma non è l’elemento principale. Che senso ha avere una scuola con 5o bambini? Ci troveremmo costretti a fare le pluriclassi per tenerla aperta: davvero i genitori vogliono questo?».

Per quanto riguarda la convenzione con il Comune di Brunello cosa intende fare?

«Già nel 2019, quando sono diventato sindaco, si era ipotizzata una convenzione con il comune di Brunello. Ma non è mai partita. Oggi pare che ci sia maggiore disponibilità ma io non ho ricevuto mai una telefonata, un’email o una pec. La scuola chiuderà e il sindaco, se lo vorrà, potrà fare una convenzione con la Pascoli, l’unica scuola che resterà sul territorio. Sono qui pronto a parlare con tutti, con il sindaco di Brunello, così come con la dirigente di Castronno se lo desidera».

Cosa accadrà all’edificio che ospita la Marconi? 

«È questa la vera sfida – risponde il sindaco – Una cosa è certa non resterà vuoto. Sarà “restituito ai cittadini di Sant’Alessandro”: ospiterà enti o privati che offriranno iniziative culturali o sociali alla comunità».

Quali soni prossimi passi?

«Giovedì 23 giugno abbiamo messo ai voti in giunta la delibera della chiusura della scuola Marconi ed è stata votata all’unanimità (qui il testo della delibera) . Ora sarà firmata e poi sarà mandata una comunicazione per un parere, non vincolante, del consiglio d’istituto. Poi andremo in consiglio comunale per la votazione».

Un’ultima domanda, un po’ personale: una delle accuse che le vengono rivolte è che lei ha deciso di non iscrivere i suoi figli nelle scuole di Castronno. Cosa risponde?

«Che è stata una scelta molto ponderata. Sono il sindaco del paese e non volevo mettere in difficoltà i miei figli. Volevo tenerli lontani da eventuali pressioni o tensioni. Poi ho scelto di iscriverli a scuole cattoliche e questa è una decisione del tutto personale, della mia famiglia. Quello che sta accadendo dice che avevo ragione: vorrei che i miei figli e la mia famiglia, venissero lasciati fuori da questa vicenda. Io sono sempre stato a disposizione e sempre lo sarò: preferisco il confronto diretto a quello sui social o delle voci che circolano in paese. Chi ha qualcosa da dirmi sa dove trovarmi».

 

 

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Pubblicato il 04 Luglio 2022
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