A Varese l’oratorio di Biumo si trasforma in palestra di legalità
Il campo estivo di Libera ha fatto tappa in città con attività, lezioni e incontri a cui anche Varesenews ha partecipato. Giovani in arrivo da tutta Italia

Dall’1 al 7 agosto si è svolta all’oratorio di Biumo Inferiore di Varese la prima edizione di “E-state Liberi 2022“, campo residenziale di lavoro ed impegno sul tema dell’inclusione e della giustizia sociale. I 14 ragazzi guidati da un formidabile staff di giovani attivisti di Libera Varese hanno potuto cimentarsi in attività pratiche di solidarietà sociale e di aiuto ai più deboli; hanno partecipato a momenti di formazione sui temi cari a Libera: memoria delle vittime innocenti delle mafie, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, penetrazione sul territorio dell’azione della criminalità organizzata.
«Per alcuni giorni i campisti hanno aiutato l’associazione “Il Viandante”, che in città si occupa di senzatetto, hanno animato alcuni momenti del centro estivo di Capolago organizzato dalla Casa del giocattolo solidale rivolto a bambini di famiglie fragili, hanno costruito con dei semplici bancali una scarpiera “pop-art” per gli ospiti del Viandante, hanno visitato i beni confiscati della nostra provincia e hanno conosciuto il loro riutilizzo sociale, ma hanno trovato il tempo anche di conoscersi e divertirsi insieme, all’insegna della memoria e dell’impegno, nella speranza che, ritornati alle loro vite professionali e personali nei loro territori, possano essere cittadini attivi e consapevoli», ha spiegato Antonella Buonopane, referente provinciale di Libera Varese.

Importante, per la formazione dei ragazzi che arrivavano da tutt’Italia anche un incontro col procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Milano dottoressa Alessandra Dolci che da anni lavora coordinando la «Dda» di Milano (foto sopra, uno dei momenti del dibattito in video conferenza) per colpire le infiltrazioni mafiose in Lombardia e che ha spiegato in un incontro durato oltre un’ora la genesi e lo sviluppo delle organizzazioni criminali lombarde, in particolare la ‘ndrangheta, attive anche in provincia di Varese. «Dovete imparare a capire subito da che parte stare», ha spiegato il magistrato ai ragazzi, «soprattutto nei tanti segnali che si palesano anche nella vita di tutti i giorni», specificando come uno degli strumenti fondamentali per sradicare i fenomeni mafiosi sia proprio quello dell’educazione alla legalità nelle scuole e fra i più giovani.
Nell’incontro, alla presenza di un giornalista di Varesenews si è affrontato anche il problema dello spaccio nei boschi legato alle fiorenti attività illecite al centro di recenti e inquietanti episodi di cronaca legati al controllo del territorio.
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