Per i bulli di Cuvio il sindaco propone un’azione comune fra più paesi
Dopo l’ennesimo intervento dei carabinieri residenti e amministratori si interrogano, “ma non tutti sono disponibili a investire sulla prevenzione”
La notizia della “baby gang” di Cuvio venuta alla luce dopo i diversi interventi dei carabinieri preoccupa chi deve amministrare una comunità. Maleducazione, e segni di degrado morale che minano la tranquillità dei residenti magari alla fine di una giornata di lavoro che in un momento già difficile dal punto di vista economico devono anche fare i conti con giovanissimi irrispettosi del prossimo, con sfrontatezza ed inciviltà da affrontare per strada o mentre si sale in auto per rientrare a casa.
L’ultimo episodio lunedì scorso quando l’ennesima chiamata al 112 ha obbligato i carabinieri della locale stazione a intervenire. Le cronache di questi giorni non sono passate inosservate al sindaco di Cuvio Enzo Benedusi che in una serie di riflessioni ad alta voce spiega la situazione.
«Il problema esiste, ne siamo a conoscenza e purtroppo non riguarda solo la nostra comunità ma spesso anche i paesi vicini. In generale i nostri servizi sono sempre attenti e offrono supporto alle famiglie ma nel caso specifico facciamo più fatica ad agganciare i soggetti, tutti minorenni. Sono dei “cani sciolti” difficili da intercettare. L’unico modo a mio avviso utile per agire è lavorare sulla prevenzione». Secondo Benedusi però, su questo fronte attualmente il territorio fatica a trovare un fronte comune.
«Noi cerchiamo il contatto con le famiglie, e sappiamo che l’attività costante dei carabinieri è una goccia nel mare. Per combattere fenomeni come questi bisogna che tutti i Comuni della zona intervengano insieme per un fronte comune. Il punto è che non tutte le sensibilità degli amministratori sono le medesime, e in un momento come questo non tutti sono disponibili a erogare risorse pubbliche per investire su qualcosa di cui non si hanno risultati misurabili».
Benedusi conclude citando un paio di riunioni di sindaci della zona che non hanno portato a risultati concreti in termini decisionali: «È ora di fare qualcosa di serio sul tema, tutti assieme: oggi è un problema che riguarda Cuvio, domani riguarderà i paesi vicini».
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