Arrestato “l’armaiolo” della criminalità dell’Alto Varesotto, le sue armi dietro la rapina di Marchirolo
I Carabinieri di Luino, che stavano indagando sulla rapina dello scorso 7 marzo in una sala slot, sono arrivati ad un 40enne italiano incensurato. Si sospetta che le fornisse anche agli spacciatori nei boschi

I Carabinieri di Luino sono convinti di aver stretto il cerchio attorno a quello che considerano “l’armaiolo” della criminalità locale. Nel territorio della Compagnia, che copre buona parte della zona nord di Varese, è stato riscontrato, soprattutto negli ultimi mesi, un incremento dei reati violenti legati anche all’uso di armi comuni da sparo, sia nell’ambito, oramai noto, dello spaccio nei boschi che in quello delle recenti rapine perpetrate ai danni di ristoratori e sale slot, fenomeni spesso correlati.
Nel contesto delle indagini legate alla rapina alla sala slot di Marchirolo dello scorso 7 marzo, è emersa la figura di un italiano 40enne, incensurato, residente a Cugliate Fabiasco, su cui i carabinieri della stazione di Marchirolo hanno focalizzato, con serrate indagini, le loro attenzioni per possibili legami con gli ambienti delle rapine e per il possesso di armi clandestine, anche grazie al prezioso contributo informativo degli organi investigativi del Comando Provinciale di Varese, nonostante l’interessato risultasse immune da precedenti sia penali che di polizia nonché titolare di un porto di fucile per uso sportivo con regolare detenzione di armi comuni da sparo.
I Carabinieri di Marchirolo sospettavano che lo stesso potesse detenere armi clandestine e hanno così effettuato una perquisizione in casa del 40 enne, che ha portato a concretizzato i sospetti emersi con il rinvenimento e il sequestro di una pistola cal.22 con matricola abrasa e di una doppietta senza marca e né matricola.
Un aspetto inquietante è emerso osservando il fucile clandestino che era stato trasformato in un fucile a canne mozze rendendolo molto più pericoloso per la sua intrinseca capacità di essere occultato, utilizzato con maneggevolezza e divenire particolarmente pericolosa e utilizzabile nei contesti della criminalità, a qualsiasi livello.
Accertato il possesso illecito ed ingiustificabile delle due armi clandestine, il 40 enne è stato quindi arrestato e condotto nella stessa serata presso la Casa Circondariale di Varese e il resto delle armi, detenute regolarmente, ritirato per i successivi provvedimenti di ordine amministrativo con la Prefettura di Varese affinché sia emesso apposito divieto di detenzione di armi e munizioni.
L’arresto è stato già convalidato dal Tribunale di Varese, che ha disposto conseguentemente la custodia cautelare in carcere dell’uomo, le cui definitive responsabilità dovranno naturalmente essere determinate in sede di giudizio.
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