“La cultura si fa (in) rete”: successo per il primo incontro fra gli operatori culturali della provincia

Venerdì 17 marzo al Maglio di Ghirla ha preso il via un percorso partecipato per la costruzione di una rete culturale integrata. I prossimi passi

generica

Venerdì 17 marzo nella bella cornice del Maglio di Ghirla, crocevia di tanti sentieri e cammini, si è tenuto un incontro dedicato alla costruzione di una rete culturale integrata.

L’iniziativa, organizzata dai partner del progetto PIC (Comunità Montana del Piambello, Archeologistics, Associazione Drao, Associazione ON, Associazione Pròteus, Comune di Clivio, Comune di Lavena Ponte Tresa, Comune di Viggiù, FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Pro Loco di Brinzio, Pro Loco di Cuasso al Monte, Pro Loco di Ferrera di Varese, Pro Loco di Gavirate, Pro Loco di Lavena Ponte Tresa, Pro Loco di Marchirolo, Pro Loco di Varese, Slow Food Varese) ha voluto offrire un’occasione di confronto e partecipazione agli operatori culturali della provincia di Varese, pubblici e privati, per ragionare insieme su come costruire una rete integrata in grado di rafforzare l’offerta culturale del territorio.

«Quando si parla di rete – ha detto la vicepresidente della Comunità Montana del Piambello, Debora Lonardi, dopo l’introduzione del responsabile del progetto Fabio Lamera – ci sono due punti secondo me fondamentali su cui porre l’attenzione. Il primo riguarda l'”intenzione comune” di lavorare insieme. Sappiamo che pubblico e privato hanno tempi e modi di agire differenti, ma ci piacerebbe che una volta fatta diventare “prassi” questa progettualità, si cerchi di lavorare tutti insieme sul territorio facendo rete. Il secondo punto, invece, riguarda la sovra informazione. Siamo in un momento storico per il turismo dove ogni realtà cerca di dare una offerta il più amplia possibile, rischiando così di creare confusione nell’utente finale. Per questo motivo l’incontro si propone di iniziare a pensare, con voi che il territorio lo vivete quotidianamente, a progetti e attività comuni che aiutino le persone a trovare una chiara offerta culturale».

«L’obiettivo di oggi è proprio quello di partire per cercare la specificità del nostro territorio» ha aggiunto Lamera, attraverso diverse tappe che in ultimo porteranno alla realizzazione dell’evento “Le vie della cultura”, in programma dal 3 al 11 giugno, a cui tutti gli operatori culturali del territorio potranno partecipare con idee e iniziative.

Prima di questo però, a partire dall’inizio di aprile, verrà messa a loro disposizione una piattaforma dove inserire i propri eventi e appuntamenti e iniziare così a creare un’offerta culturale unitaria e chiara. A partire da metà maggio, invece, in vista del grande evento di giugno, si andrà verso la redazione definitiva di un manifesto della cultura che ad ogni incontro, a partire da quello di venerdì 17, verrà arricchito con suggerimenti e obiettivi espressi degli operatori culturali del territorio.

generica

«Vogliamo costruire un manifesto, da sottoscrivere per tutti quei soggetti che vogliono entrare a far parte della rete culturale integrata, perché crediamo che il patrimonio culturale del territorio costituisca un elemento identitario imprescindibile e possa essere ugualmente un attrattore e una leva di sviluppo. Crediamo soprattutto che la cultura sia l’ambito su cui investire per tutelare la storia e il patrimonio materiale e immateriale locale e per promuovere occasioni di scambio, cooperazione, apprendimento e arricchimento reciproco. Conoscere la storia e la cultura di un territorio, valorizzarne i beni, le competenze e la vocazione artistico-culturale, è alla base del consolidamento di un senso di appartenenza e comunità» ha spiegato Fabio Lamera.

Divisi per tavoli di lavoro e invitati a compilare insieme alcune domande, i partecipanti hanno così avuto l’opportunità di confrontarsi e dialogare con le diverse realtà presenti e far emergere i loro bisogni e principi condivisi.

Il workshop si è concluso con la restituzione di quanto emerso nei tavoli, come il bisogno di maggiori occasioni di confronto e di condivisione, a più livelli, fra pubblico e privato e fra le diverse generazioni, e l’esigenza di avere una figura che coordini le attività, che “tiri le fila del progetto”.

di
Pubblicato il 20 Marzo 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.