Cosa bisogna fare in caso di rimozione Eternit
L’amianto puro è un componente che sembra similare al cemento, ma che cambia la sua colorazione e struttura con il passare del tempo e con le intemperie a cui viene sottoposto
Materiale pericoloso, anzi pericolosissimo, addirittura la Comunità Europea ha richiesto una legge e dato un termine per la sua totale eliminazione, è l’amianto. In Italia lo conosciamo con il termine Eternit, ma che indica lo stesso materiale. Infine c’è chi lo chiama: fibrocemento, ma qui c’è da fare una piccola diversificazione.
L’amianto puro è un componente che sembra similare al cemento, ma che cambia la sua colorazione e struttura con il passare del tempo e con le intemperie a cui viene sottoposto. Esso diventa pericoloso poiché sviluppa quelle polveri vetrose che si respirano e che producono gli effetti tanto temuti, cioè lo sviluppo di cellule tumorali.
Mentre il fibrocemento è costituito da una parte che è cemento, quindi una malta edilizia, all’amianto. Attenzione che non diciamo che non sia pericoloso, di certo è più “contenuto”, ma quando inizia ad avere un aspetto vetroso, con dei riflessi che sono argentei, è il caso di farlo controllare e si deve smaltire come l’amianto puro.
Facciamo questa specificazione perché spesso ci si ritrova ad avere dei manufatti o componenti in fibrocemento che non vengono eliminate perché ancora non sono diventate pericolose. In generale comunque è necessario che ci sia un recupero e un’analisi da parte di ditte specializzate per recuperare l’amianto o smaltirlo a norma di legge.
AMIANTO: COMUNICAZIONE ASL
Una preoccupazione nota è comune, quando si scopre di avere dell’amianto in casa, è quello di fare la comunicazione all’Asl. Essa è necessaria? Diciamo che tale comunicazione dovrebbe essere obbligatoria perché comunque dovranno intervenire degli specialisti, cioè delle ditte che sono autorizzate nel controllo e nel trasporto dell’amianto. Tuttavia essa non deve essere necessariamente fatta dal proprietario.
Nella maggior parte dei casi è richiesta la comunicazione all’Asl solo quando l’amianto supera i 900 chili e, alla fine, non è un grande peso se si parla di ristrutturazioni oppure di depositi che si debbono liberare.
La comunicazione è necessaria poiché l’Asl potrebbe prendere provvedimenti per la protezione e tutela dell’intera Comunità. Utile perfino quando si parla di zone che sono vicino a dei corsi di acqua o ad ambienti verdi, come la campagna. In base alla collocazione dell’amianto è necessario quindi che ci sia una piena conoscenza dei pericoli a cui sono sottoposti gli altri cittadini.
Smaltire l’amianto da soli?
L’Amianto da smaltire è solo quello ritenuto “friabile”. Si parla dello stato più grave dell’amianto poiché essendo friabile si rompe perfino con una folata di vento oppure con il suo stesso peso. Rilascia delle polveri microscopiche che sono friabili e vetrose e volano via con una leggera brezza. Ciò vorrebbe dire che sono in grado di inquinare chilometri e chilometri.
Tuttavia è bene che si prenda in considerazione la sua collocazione. Se esso è posto all’esterno, come su tetti e coperture varie, c’è il rischio di avere un prodotto che è tossico e altamente inquinante per l’ambiente circostante. La verifica deve essere eseguita da una ditta. Infine non è possibile smaltire da soli l’amianto. Non ci sono isole ecologiche che lo ritirano direttamente e i cittadini sono tenuti a rispettare le norme per la sua gestione. Dovete contattare sempre e comunque una ditta specializzata.
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