Malnate si muove verso l’inclusione: approvato il “Peba”
Il sindaco: "Da oggi abbiamo lo strumento giusto per rendere lo spazio pubblico della città davvero accessibile per tutti, con le soluzioni adeguate non solo per chi ha difficoltà a camminare, ma anche per i non vedenti e altri tipi di disabilità"
«Il Peba di Malnate ha raggiunto una tappa fondamentale del suo percorso. Che non finisce certo qui», a dichiararlo con soddisfazione è la sindaca Irene Bellifemine, che commenta così l’approvazione della delibera che integra definitivamente il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche da parte del comune.
Un percorso iniziato qualche anno fa, grazie alla collaborazione con le associazioni che a Malnate si occupano di disabilità a tutti i livelli: AILA Onlus-Ets, Dai Una Mano e molte altre che hanno sollevato il problema dei luoghi anche pubblici inaccessibili. Con questo Piano, un documento pianificatorio, «non solo il comune, ma tutta la città cambierà la cultura, il modo di guardare agli edifici e agli spazi pubblici in generale – continua Bellifemine –. Da oggi abbiamo lo strumento giusto per rendere lo spazio pubblico della città davvero accessibile per tutti, con le soluzioni adeguate non solo per chi ha difficoltà a camminare, ma anche per i non vedenti e altri tipi di disabilità. Un esempio sono i percorsi creati con le mattonelle codificate in zona poste. L’inclusività di una città passa anche da qui: da come sono pensati i suoi spazi».
A Malnate è partito il piano strategico per l’eliminazione delle barriere architettoniche
Il Peba è una mappatura dettagliata del territorio grazie al confronto con le associazioni in un tavolo permanente e con l’intervento di alcuni specialisti, gli spazi e gli edifici pubblici della città sono stati divisi per categoria secondo un “semaforo dell’accessibilità”. Verde per gli spazi pienamente accessibili, arancio per quelli con qualche difficoltà, rosso per gli spazi di fatto preclusi a chi non ha la possibilità di muoversi senza ausili. «La situazione di Malnate è meno tragica del previsto – spiega ancora Bellifemine –, ci sono delle criticità, ma le situazioni difficili sono sanabili. Sono una priorità, e saranno il punto di partenza per un nuovo modo di guardare le cose: non sarà più possibile dire ‘non sapevo di doverlo costruire pensando a questa esigenza’. La cultura dell’inclusione passa anche dagli spazi».
La delibera è un punto di svolta, ma non la conclusione del percorso: il tavolo con le associazioni, per esempio, continuerà. «Il confronto resta aperto – conferma Bellifemine – anche per mantenere l’attenzione e aggiornare l’elenco delle criticità. L’atteggiamento positivo dell’intera maggioranza verso questo progetto, il consenso arrivato fin dall’inizio, dà la dimostrazione che non siamo solo noi civici a volere questo cambio di passo per la città: Malnate e i malnatesi sono già inclusivi. Ora bisogna adattare gli spazi e i luoghi che li accolgono».
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