Preparatore atletico e scrittore: Varese in lutto per Fernando De Maria
Era nato nel 1947 in provincia di Benevento trasferendosi a Varese nel 1950. Ha allenato generazioni di atleti e si era fatto apprezzare anche per i testi e le lettere. Alla presentazione del libro "Lettere dalla Solitudine" si erano riuniti i suoi due mondi

Sono stati tanti gli sportivi varesini che hanno avuto l’onore di essere seguiti e preparati da Fernando De Maria. Per molti anni “Nando” ha seguito diverse squadre dilettanti della città allenandole dal punto di vista atletico con la sua passione per la corsa e il movimento.
Non però solo un personaggio legato allo sport: la penna era diventata negli ultimi anni una compagna di viaggio, scrivendo diverse lettere e testi anche a VareseNews (leggi qui). La scrittura è sempre stata una sua passione e nel 2022 aveva presentato a Salone Estense il libro “Lettera dalla solitudine”. Proprio quell’occasione diventò una “reunion” dei praticanti varesini dell’atletica leggera e, in particolare, della maratona. «Attorno a De Maria – scriveva Fausto Bonoldi – si sono stretti, non nascondendo la commozione, vecchi atleti come i maratoneti Vittorio Ciresa, Mario Peragine e Luigi Monti, con il presidente dalla loro squadra, la Belloli poi diventata Ergovis sotto l’egida del compianto Enrico Arcelli, Alessandro Frè. C’erano anche, tra gli altri, a tenere a battesimo la fatica letteraria di Fernando, vincitore della maratona di Monza del 1975, Claudio Bronzi, vincitore di ben dieci Luvinate-Campo dei Fiori, e il campione europeo juniores dei 1500 metri Roberto Gervasini».
Come ricordava Fausto Bonoldi nella presentazione del libro, De Maria era secondo di quattro figli, nato il 7 gennaio 1947 a Vitulano, in provincia di Benevento prima di trasferirsi nel 1950 a Varese per raggiungere il padre, operaio all’Aermacchi. Biumo e Masnago sono i rioni varesini che accompagneranno i suoi anni giovanili. E alla scuola elementare “Locatelli” di Masnago fu il suo maestro, Giovanni Meinardi, a scoprirne le potenzialità di narratore, che Fernando ha poi sviluppato nei racconti raccolti per la prima volta diciotto anni fa nel libro “L’arlecchino di Velate”. La sua vena narrativa ricevette anche il riconoscimento di un grande scrittore come Piero Chiara, presidente della giuria di un concorso letterario indetto dalla Radiotelevisione della Svizzera Italiana in cui De Maria risultò vincitore.
Marco Caccianiga, che è stato allievo sui campi di De Maria, presenterà al Coni la proposta di intitolargli la Stella al Merito alla memoria.
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