Inaugurata al Gulliver Casa Futura, dove mamme e bambini rinascono insieme
Grazie a molte donazioni, Casa Futura accoglierà le giovani mamme che hanno bisogno di ricostruire la relazione con i figli, interrotta durante un periodo di cura

Ogni dettaglio dentro e fuori la casa lo ricorda: Casa Futura è casa di cuore, per tante ragioni. Perché è al centro del giardino del Gulliver, la comunità in cui si trova, perché è stata realizzata grazie al cuore di tante donazioni e, soprattutto, è casa di cuore nella sua funzione: accoglierà mamme fragili con i loro bimbi, perchè possano ricostruire la loro relazione interrotta.
Un elemento costante alle tre comunità terapeutiche del Centro Gulliver (per dipendenze in via Albani e a Bregazzana e per disagi psichiatrici quella di Cantello) è il continuo aumento di donne madri – il 24% del totale dei circa 140 ospiti. Spesso sono donne giovanissime, sole, con dipendenze e storie drammatiche alle spalle. «Dopo la terapia, il rientro alla quotidianità è un momento molto critico – ha detto il presidente del Centro Gulliver Emilio Curtò – nel caso delle giovani mamme c’è in particolare la necessità di rientrare in relazione con i figli piccoli, da cui sono state allontanate per il periodo necessario alla cura».
Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno
Pablo Neruda
A questo è dedicata Casa Futura, uno spazio accogliente «dove creare una nuova memoria condivisa, fatta di momenti belli e significativi in un tempo intenso, ricco di rituali carichi di emozioni e sentimento che aiutano a ricostuire in modo positivo la relazione madre e figlio in una quotidianità protetta, supportata da psicologi ed educatori del Gulliver», ha aggiunto la psicologa Chiara Pontiggia.
COM’È NATA CASA FUTURA
Al direttore del Gulliver, Raffaella Valenti, il compito di raccontare la nascita di Casa Futura, in una serata di settembre a Bregazzana. Nel cerchio, assieme agli ospiti della comunità in quell’occasione, c’era anche il prefetto Salvatore Pasquariello – in prima fila per l’inaugurazione. A lui si era rivolta Miriam, giovane mamma che allora aveva 22 anni. «Era sempre cupa e arrabiata, sempre vestita e truccata di nero, sempre ostile verso le istituzioni. Ma non quella sera – ha raccontato Valenti – Quella sera aveva un abito fuxia e accessori luminosi per leggere al Prefetto la sua testimonianza, la sua storia di violenze agite e subite e chiedergli aiuto per costruire un nuovo futuro per sé e per il suo bambino».
Da qui una riflessione all’interno del Gulliver su come dare risposta alla richiesta di aiuto di Miriam e delle giovani mamme come lei: Casa Futura.
Nata dalla ristrutturazione di una piccola casa – circa 60 mq – con giardino, all’interno del Gulliver di via Albani dove, durante il covid, erano stati gestiti degli isolamenti e dove, più recentemente, era stata accolta una mamma Ucraina con la sua bambina.
La casa è stata completamente ristrutturata modificando spazi, arredi e persino i colori per renderla la dimora ideale in cui accogliere due coppie mamma-bambino, ciascuna con la sua stanza e bagno dedicato, ma con un soggiorno con cucina dove condividere momenti di cura e convivialità.
«Ci sono mamme imperfette, che da sole non ce la fanno, ma che vogliono rinascere e cricostruire un futuro migliore. Casa Futura accoglie le madri che hanno bisogno di trovare un tempo e uno spazio che le aiuti a far battere il cuore assieme a quello del loro bimbo, all’unisono», ha detto Laura Salvioni, educatrice e referente della Comunità Campo dei Fiori.
Al taglio del nastro erano presenti anche gli assessori Roberto Molinari – Servizi sociali e Nicoletta San Martino – Sostenibilità ed Economia circolare – oltre ai rappresentanti di enti, associazioni e aziende che hanno sostenuto il progetto di Casa Futura.
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