La Cgil lancia l’allarme sull’oncologia dell’ospedale di Varese: “Grave carenza di personale. A rischio il futuro del reparto”

Il referente regionale della FP Cgil Medici Zecca rimarca i gravi problemi che da tre anni si trascinano. La questione denunciata anche al Prefetto. Intanto il primario ha vinto il concorso a Genova, la sua città

Una carenza di organico di oltre il 50%, un carico di lavoro impossibile e una scarsa attrattività. Sono diversi e tutti gravi i problemi della struttura di oncologia dell’Asst Sette Laghi diretta dal professor Francesco Grossi.

Questa mattina è stata indetta una conferenza stampa per presentare le criticità che si lamentano ormai da tre anni. Per il reparto è da tempo aperta una vertenza sindacale collegata a uno stato di agitazione del personale. La FP Cgil Medici ha informato la Prefettura e un confronto è stato fatto con la direzione aziendale con risultati al di sotto delle aspettative.

“Preoccupati per il futuro di un reparto così delicato”

« Quello che ci preoccupa è il futuro di un reparto così delicato –  spiega Bruno Zecca Referente regionale FP Cgil Medici – Siamo in Lombardia, e abbiamo già avuto esempi di intere unità operative che hanno raggiunto il punto di non ritorno e hanno chiuso nei servizi pubblici.  Il nostro obiettivo fondamentale non è solo di rivendicare i diritti repressi in questo momento, ma anche avere una prospettiva a lungo termine sulla tenuta e sulla sostenibilità dell’oncologia sul territorio di Varese».

I medici in equipe sono scesi da 16 a 10

Il reparto è passato da 16 a 10 medici e presto dovrebbe salutare anche il primario che ha vinto un concorso al san Martino di Genova, la sua città.

Le patologie oncologiche sono in crescita ma, come sentiamo ripetere, la presa in carico tempestiva e le cure personalizzate stanno aumentando le percentuali di sopravvivenza: il carico di lavoro, però, lamenta il sindacato, prevede dei tempi visita troppo esigui rispetto alla qualità dell’assistenza. Il personale è chiamato sia a gestire i servizi ospedalieri, gli ambulatori, il reparto, le consulenze, le guardie, sia il territorio dopo il pensionamento dei due medici che erano dedicati.

La fuga dei medici nel privato

« Abbiamo la fortuna di avere a Varese dei grandi professionisti che, però, devono andare avanti con dei sacrifici – commenta Gianna Moretto della FP Cgil – A fronte di condizioni così difficili alcuni  se ne sono andati a lavorare nel privato perché le condizioni e il riconoscimento del lavoro svolto sono considerati».

Nel confronto sindacale al tavolo prefettizio, la FP Cgil è riuscita a ottenere una diminuzione di guardie notturne per gli specialisti dell’oncologia che sono passati da 8 a 6 turni mensili: « È stato bandito un concorso ma solo uno dei candidati ha accettato di venire al Circolo – commenta Daniele Bonsembiante vicesegretario lombardo di Cittadinanza Attiva che sostiene la battaglia della FP Cgil : « Occorrerebbero misure incentivanti per attrarre nuovi specialisti, benefit, condizioni di welfare integrative».

Il primario Grossi ha vinto un concorso a Genova la sua città

Al momento la situazione appare in salita e la notizia che il professor Francesco Grossi dovrebbe lasciare Varese per  Genova complica ulteriormente le cose. L’incarico è universitario e spetterà all’Insubria individuare il successore che potrebbe portarsi specialisti di riferimento e avviare, magari ,collaborazioni con le scuole di specialità per avere medici in formazione.

Ma servirebbe anche qualcosa di più: « Tra le cose richieste poste alla direzione dell’azienda ospedaliera – spiega Moretto – c’è anche un’amministrativa, un collaboratore, perché che sia di supporto burocratico al reparto e di aiuto ai pazienti nelle pratiche. Non è stata concessa nemmeno quella».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Maggio 2025
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