L’auto in folle per 50 metri e senza controllo a Besozzo in pieno centro: così è morta Paola Abis

La tragedia alle cinque del pomeriggio con una strada incredibilmente sgombera da altre auto che avrebbero forse potuto fermare la Suzuki. La conducente era in farmacia e non si è accorta di nulla

«Oddio. Ma quella è la mia macchina!». Venerdì ore 17 circa: è appena fuori dalla farmacia di via 25 Aprile in pieno centro a Besozzo che la conducente della Suzuki con targa Ticino si accorge che il suo veicolo da poco parcheggiato nello stallo blu, a poca distanza dall’attraversamento pedonale, ha appena percorso in retro, a marcia non ingranata, e in folle, quei fatali 50 metri che hanno tolto la vita ad un’altra donna trovatasi sulla traiettoria del veicolo.

Era Paola Abis, classe 1946 che si trovava su di un’altra soglia, quella cioè dell’ufficio immobiliare che si trova sull’altro lato della strada. Era passata a salutare la figlia che lì lavora: l’utilitaria, presa velocità, ha investito e ucciso l’anziana, senza lasciarle scampo. Un passante assiste alla scena e si butta per cercare di estrarre il corpo travolto dal veicolo: ce la fa, e una giovane ragazza che passava in quel momento poi si ferma e pratica il massaggio cardiaco alla donna fino all’arrivo dei soccorsi atterrati in elisoccorso in un vicino prato che con un «dae» – il defibrillatore – tentano una disperata rianimazione, che non va segno: il decesso della donna è stato constatato sul posto dai rianimatori.

Ci sono sul posto anche i vigili del fuoco di Ispra e polizia locale che rileva l’incidente, oltre ad una pattuglia dei carabinieri giunta in seguito. La cittadina è ammutolita: gente che arriva al volante col sorriso, fa qualche minuto di coda chiedendosi cosa sia successo, poi vede il corpo a terra fuori dal negozio, capisce, e prosegue con gli occhi sbarrati.

Qualcuno piange. Qualcun altro si rende conto dell’assurdo, del fatto che ci sono state, in questa storia terribile, diverse coincidenze micidiali che solo le indagini potranno appurare con certezza ma che già ora si configurano come sincronicità che tolgono il respiro: l’auto parcheggiata probabilmente con le ruote storte, (che dunque si muoverà grazie alla leggera ma inesorabile pendenza non diritta, ma verso l’altro lato della carreggiata); la proprietaria che scende per una commissione in farmacia (doveva comprare delle bombole per ossigeno-terapia); la macchina che grazie allo sbilanciamento dovuto dalla pendenza si muove in un momento – intorno alle 17 – dove solitamente il traffico del venerdì è particolarmente sostenuto ma in quel frangente completamente assente; la presenza di un pedone sul tragitto del veicolo che non si accorge del pericolo.

La proprietaria del veicolo, uscita dalla farmacia, si è resa conto solo al momento di caricare le bombole d’ossigeno sull’auto di quanto era accaduto, proprio perché non ha trovato la sua automobile parcheggiata: «La stavo servendo, abbiamo sentito il trambusto, ma non ci siamo accorti di quello che era successo, sembrava un semplice incidente stradale», ha spiegato la farmacista che stava esaudendo le richieste della cliente che appunto è uscita convinta di poter caricare la pesante bombola per un parente.

La donna, residente a Bissone, in Canton Ticino, è stata accompagnata poi sotto shock nella vicina chiesa, assistita dal parroco del paese. Ora si trova indagata per omicidio stradale colposo. L’auto è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Varese: verrà sottoposta sicuramente a specifici rilievi tecnici. La vittima, residente a Castiglione Olona, aveva raggiunto i parenti per qualche giorno di vacanza in Valcuvia.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Maggio 2025
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