I bambini della primaria di San Fermo scrivono ad Aler e al Comune per risolvere i problemi del quartiere
In 24 ore la ditta Sangalli ha rimosso il divano lasciato sul marciapiede vicino la scuola. I bambini vogliono poi ridipingere un muro e lanciano una giornata di pulizia nel quartiere

Una manciata di lettere scritte collettivamente – e in stampatello – dagli alunni di 1B, 2B e 3B della scuola primaria IV Novembre (IC Varese 1) sono state recapitate settimana scorsa a diversi enti e cittadini. Dal Consiglio di quartiere 6 all’Aler (azienda locale edilizia residenziale), ad alcuni residenti e anche alla ditta Sangalli.
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Scopo delle lettere è segnalare e, dove possibile, proporre soluzioni per risolvere alcuni problemi e “brutture” di San Fermo, il quartiere in cui i bambini vanno a scuola.
Le brutture che i bambini vogliono risolvere
In una lettera inviata ad Aler, i bambini chiedono di poter ridipingere il muro che costeggia la via dei bambini, vicino alla scuola per cancellare “quelle brutte scritte” contro la Polizia.

In un’altra, indirizzata al Consiglio di quartiere 6, i bambini segnalano la sporcizia che spesso trovano per strada, nel parco e persino nei boschi di San Fermo durante le loro uscite e propongono ai consiglieri di unirsi a loro in una mattinata di pulizia straordinaria del quartiere, mercoledì 4 giugno.
I bambini hanno poi scritto ben due lettere – una ai “vicini di casa” della via Monfalcone che ospita anche la loro scuola, e l’altra alla ditta Sangalli – per risolvere il problema di un vecchio divano, mezzo smontato, abbandonato sul marciapiede vicino alla scuola da qualche residente.
Ai condomini i bambini chiedono più attenzione e segnalano numero di telefono e orari per prenotare lo smaltimento gratuito dei rifiuti ingombranti, mentre alla ditta Sangalli hanno chiesto di rimuovere il divano. Una richiesta quest’ultima subito accolta ed eseguita dall’azienda, con tanto di email di ringraziamento per la segnalazione. Una risposta positiva e tempestiva, che ha regalato grande soddisfazione e rafforzato la motivazione dei bambini nell’impegnarsi per il decoro del quartiere in cui vanno a scuola.

Pratica di cittadinanza attiva
“Educare ad abitare consapevolmente il mondo è uno dei compiti imprescindibili della scuola – scrivono gli insegnanti del progetto Una Scuola, attivo alla IV Novembre di San Fermo dal 2017 – È nostra convinzione non sia possibile farlo tenendo chiusi i bambini in un’aula scolastica otto ore al giorno e quindi sono davvero tanti i momenti passati con loro all’ aria aperta, nel quartiere e sul territorio a scovare meraviglie. Imparare a cogliere e apprezzare la bellezza rende capaci di non restare indifferenti davanti alle brutture”.
Durante le passeggiate i bambini hanno annotato sui loro taccuini tutto ciò che bello non era: immondizia sulle strade e nei boschi, un divano abbandonato su un marciapiede, scritte offensive su un muro…
In gruppo hanno poi provato ad elaborare soluzioni alla loro portata. Si sono interrogati sulla fattibilità delle loro idee e infine hanno deciso di scrivere lettere.
“In 24 ore Sangalli ha risposto e provveduto a ritirare il divano. Questo insegna che c’è un’ alternativa al rassegnarsi a ciò che non va o al semplice lamentarsene: discutere, decidere, agire, perché la “società” siamo noi e l’azione individuale (e collettiva) può ancora fare la differenza”, sottolineano gli insegnanti del progetto Una scuola che si avvale della supervisione delle docenti dell’Università Bicocca, Monica Guerra e Francesca Antonacci, autrici del manifesto Una scuola, che propone di ripensare cinque assi della scuola tradizionale.
Un’esperienza di innovazione didattica in cui i bambini escono spesso dalle aule e dalla scuola, non hanno libri di testo e neppure voti – sostituiti da una valutazione condivisa. Possono invece contare su un’ampia biblioteca, che si rinnova e si amplia ogni anno. Qui si alimenta la loro naturale curiosità – all’origine di ogni apprendimento – cercando risposte alle domande che gli insegnanti rilanciano, superando la tradizionale divisione per materia e stimolando l’esplorazione e la collaborazione.
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