Scarcerati due carabinieri a processo per tentato omicidio e rapina a Castiglione Olona
Attenuazione della misura cautelare: arresti domiciliari. Il rimane in carcere il terzo militare sospettato di essere l’esecutore materiale delle coltellate

Ci sono novità nel processo per tentato omicidio e rapina, tra i reati maggiori, che vedono imputati tre militari in forza il comando provinciale di Varese.
Nella giornata di ieri, lunedì, il giudice per l’udienza preliminare di Varese ha concesso l’attenuazione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere a carico di due dei tre militari. Si tratta dei carabinieri che sono accusati uno anche del tentato omicidio, e l’altro della semplice rapina aggravata e continuata ai danni del pusher finito in pronto soccorso e poi ricoverato all’ospedale di Varese ai primi di luglio del 2024. Il giudice ha optato per gli arresti domiciliari.
Rimane invece in carcere il terzo carabiniere, imputato per il reato di tentato omicidio oltre agli altri reati contestati, fra cui anche il sequestro di persona: secondo l’accusa sarebbe l’esecutore materiale di quei fendenti che avrebbero portato quasi alla morte del pusher marocchino raggiunto da coltellate a Fondocampagna, frazione periferica del Comune di Castiglione Olona.
A giudizio sono anche lo stesso spacciatore, accusato di reati legati alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e un’amica di famiglia dell’uomo accusata invece di favoreggiamento personale. La prossima udienza è in programma per il 25 giugno, sempre in camera di consiglio di fronte al giudice per l’udienza preliminare dove verranno discussi i riti abbreviati richiesti e concordati patteggiamenti, oltre alla discussione della posizione della donna che ha chiesto il diritto ordinario.
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