Procura di Varese con metà organico: interrogazione di Pellicini al Ministro della Giustizia
Diciannove amministrativi in servizio su trentasette previsti: una situazione che rischia di peggiorare con il raddoppio dei Pubblici Ministeri entro fine anno. Ferme venti richieste di trasferimento da parte di dipendenti di enti locali che potrebbero coprire i vuoti di personale

Il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere interventi urgenti sulla situazione della Procura della Repubblica di Varese, dove mancano quasi la metà degli amministrativi previsti. Un atto che arriva a pochi giorni dalla notizia riguardante il servizio del giudice di Pace di Busto Arsizio, altro fronte “caldo“ per la provincia di Varese in tema di carenza di organici.
Organico dimezzato e carichi di lavoro in aumento
Pellicini, dopo aver incontrato il Procuratore Antonio Gustapane, ha evidenziato come a fronte di una pianta organica di 37 unità amministrative, attualmente ne siano operative solo 19. Una carenza che rischia di pesare ancora di più nei prossimi mesi: i Pubblici Ministeri in servizio, infatti, passeranno dagli attuali quattro ad almeno otto entro dicembre, rendendo più complesso il lavoro delle segreterie.
Venti domande di mobilità ferme da mesi
Nell’interrogazione Pellicini segnala anche la situazione del bando di mobilità del 25 giugno 2024, che dovrebbe consentire il trasferimento a Varese di personale proveniente da enti locali. Sono arrivate 20 domande, alcune già corredate di nulla osta, ma nonostante ciò non si registrano ancora sviluppi sull’autorizzazione definitiva.
La richiesta al Ministro
Il parlamentare chiede quindi al Guardasigilli se sia al corrente della situazione e se intenda adottare provvedimenti per accelerare il trasferimento dei dipendenti comunali alla Procura, così da garantire la piena operatività degli uffici di piazza Cacciatori delle Alpi.
Gli allarmi precedenti
In più di un’occasione nei mesi scorsi il procuratore della Repubblica Antonio Gustapane, anche sulla stampa nazionale, aveva sollevato il problema investendo della questione il Ministero. Per sopperire alla cronica carenza di organico era stato attivato un protocollo per l’impiego massiccio di volontari fra le componenti d’arma in quiescenza che da medi svolgono un egregio lavoro assicurando continuità a servizi fondamentali come il Casellario giudiziale che senza di essi sarebbe obbligato a chiudere.
Anche la sigla sindacale Confsal Ulsa aveva chiesto l’intervento del Ministro per la situazione creatasi.
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