WWF Insubria contro il canile ai Duni: «Area troppo delicata per costruire»
Il progetto prevede un centro moderno per cani, gatti e animali selvatici, ma l'associazione ambientalista denuncia il rischio di compromettere un’area classificata come corridoio ecologico
Il WWF Insubria lancia un appello alle istituzioni locali per bloccare la realizzazione del centro polifunzionale con canile in località “i Duni”, nell’area sud di Varese, a ridosso di Bizzozero. L’associazione ambientalista ha inviato una lettera al sindaco di Varese Davide Galimberti e al presidente della Provincia Marco Magrini, con copia agli assessori competenti e ai presidenti dei Parchi regionali del Campo dei Fiori e della Pineta di Appiano Gentile e Tradate.
Un’oasi per animali, ma non per l’ambiente
Il progetto, già annunciato pubblicamente, prevede la nascita di una struttura moderna e multifunzionale capace di accogliere cani, gatti e animali selvatici feriti o in difficoltà. Un’oasi per la cura e la tutela degli animali, pensata per rispondere in modo efficace e coordinato alle esigenze del territorio. La struttura, sostenuta dal Comune di Varese e inserita in un piano più ampio di riqualificazione, dovrebbe sostituire l’attuale canile di via Friuli, ormai datato e inadeguato.
Il centro prevede spazi dedicati per il ricovero e la cura degli animali, aree verdi, zone di sgambamento e servizi per l’adozione e la sensibilizzazione sul benessere animale. Un progetto ambizioso, che però per WWF Insubria rischia di compromettere un’area ecologicamente sensibile. Critiche erano arrivate anche dal segretario cittadino della Lega Marco Bordonaro.
Una zona strategica per la biodiversità
L’area scelta per il nuovo insediamento, secondo WWF Insubria, ha un ruolo strategico nella tutela ambientale: si tratta di prati stabili e filari alberati spontanei, classificati come corridoio ecologico principale, ovvero una fascia naturale di collegamento tra aree protette. In questo caso, tra i parchi regionali e sovracomunali del Varesotto.
«Si tratta di una zona di valore naturalistico che garantisce il passaggio e la sopravvivenza della fauna selvatica – spiegano dal WWF –. La costruzione di una struttura di questo tipo comprometterebbe la funzione ecologica dell’area e costituirebbe un ulteriore episodio di consumo di suolo vergine».
Il nodo della pianificazione
L’associazione precisa di non essere contraria alla ricollocazione dell’attuale canile di Varese, la cui sistemazione è da tempo oggetto di discussione. Tuttavia contesta la scelta pianificatoria, ricordando che nei piani precedenti si indicava esplicitamente la necessità di preservare l’ambiente agricolo e boschivo dei Duni.
Al centro delle critiche, anche il rischio idrogeologico e la fragilità complessiva del territorio: fattori che, secondo WWF Insubria, dovrebbero invitare a una maggiore cautela da parte delle amministrazioni.
La proposta: dialogo per una nuova localizzazione
Nonostante la contrarietà al progetto nella sua forma attuale, l’organizzazione ambientalista si dice disponibile a un confronto costruttivo con Comune, Provincia e gli enti gestori dei Parchi, per individuare una sede alternativa che rispetti i criteri di sostenibilità ambientale.
«Chiediamo un confronto vero, che metta al centro la tutela del territorio – conclude il WWF Insubria –. È possibile trovare soluzioni che rispondano alle esigenze di benessere animale senza compromettere gli equilibri naturali di una zona così preziosa».
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