Gli studenti del liceo Cairoli ricordano Carlo e Pietro le storie dimenticate degli IMI i militari internati

Mattinata di studio e ricerca storica per i ragazzi del liceo classico di Varese che, partendo dal racconto di una studentessa, hanno approfondito l'esperienza "dimenticata dalla storia"

giornata di studio sugli IMI

La sala di Villa Recalcati  ha ospitato questa mattina, venerdì 19 settembre, un incontro organizzato per gli studenti del liceo Cairoli di Varese. Un confronto tra storici, ricercatori e studenti, focalizzato su un capitolo della Seconda Guerra Mondiale spesso trascurato: la vicenda dei militari italiani internati nei campi di concentramento tedeschi.

Il titolo dell’incontro, “IMI l’altra resistenza”, ha voluto porre l’accento su una parte della memoria storica italiana che, seppur cruciale, è stata fino a oggi messa in secondo piano nei racconti ufficiali, come ha spiegato in apertura dei lavori la dirigente Elisabetta Rossi.

L’incontro è scaturito anche dalla ricerca di una studentessa del liceo, Aurora Vernocchi, che nell’ultimo numero dei “Quaderni del Cairoli” ha approfondito la storia dei suoi parenti, due uomini che hanno vissuto la dura esperienza dell’internamento durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nel suo articolo dal titolo evocativo “Tra le pieghe della storia. Vite di due miei piccoli-grandi eroi: Carlo Vernocchi e Pietro Scandroglio”, Aurora ha restituito dignità a storie che rischiavano di essere dimenticate, mettendo in luce come anche le esperienze dei “piccoli” eroi familiari abbiano contribuito a plasmare la memoria collettiva del nostro paese.

Il tema della ricerca storica

Uno degli aspetti emersi è stata la difficoltà di “ricercare la verità” quando la storia è ancora troppo vicina nel tempo e nella memoria. Il docente e ricercatore Dott. Mezzanzanica, che ha condotto numerosi studi sulla storia del territorio varesino e sui soldati italiani prigionieri nei campi di concentramento, ha sottolineato come ogni racconto storico debba essere indagato senza pregiudizi e senza cadere nella tentazione di silenziare la verità.

giornata di studio sugli IMI

Il ruolo della scuola nella formazione storica

Un altro elemento importante trattato durante l’incontro è il ruolo della scuola nella formazione di cittadini consapevoli e nella conservazione della memoria storica. La dirigente Rossi ha commentato che «la storia non è solo una materia di studio, ma è il nostro modo di comprendere il presente e di affrontare il futuro». In un contesto come quello del liceo classico, dove gli studenti sono abituati ad analizzare i testi latini e greci con grande passione, è fondamentale che sviluppino lo stesso approccio critico anche nei confronti della storia contemporanea.

Il suo intervento mirava a stimolare gli studenti a non limitarsi a studiare la storia, ma a diventare attori nel processo di ricerca storica: «Dissotterrare la verità è il compito dello storico – ha affermato Elisabetta Rossi – invitando i giovani a non dimenticare mai che la storia è fatta non solo di grandi eventi, ma anche delle vite quotidiane, dei sacrifici, delle sofferenze spesso invisibili e dimenticate»

La testimonianza di Aurora Vernocchi

Aurora Vernocchi, tra i relatori, ha raccontato la storia dei suoi due parenti, Carlo Vernocchi e Pietro Scandroglio, che hanno vissuto esperienze molto diverse ma ugualmente significative durante la guerra.

Carlo Vernocchi, un uomo nato nel 1885 a Crenna (Gallarate), fu cavaliere di Vittorio Veneto durante la Prima Guerra Mondiale e un fermo antifascista, tanto che nel 1943 fu picchiato pubblicamente nella piazza di Gallarate per le sue posizioni politiche. Le ricerche condotte insieme al professor Mezzanzanica hanno svelato un aspetto affascinante della sua vita: un parente custodiva una foto di Giacomo Matteotti nascosta dietro un quadro della Madonna, simbolo di una resistenza silenziosa ma determinata.

Pietro Scandroglio, invece, è descritto da Aurora come un “soldato imprigionato lontano da casa”, che dopo la prigionia in Germania tornò a piedi a Gallarate nel 1945, segnando per sempre nella salute. La sua storia, raccontata con grande empatia da Aurora, è una di quelle che rischiano di cadere nell’oblio delle “vite dimenticate”, ma che grazie a questa ricerca sono state riportate alla luce.

Il valore del lavoro di ricerca storica

L’incontro, che ha avuto come relatori la professoressa Ferrero, ex docente di storia e filosofia del Cairoli, il dottor Michele  Mezzanzanica e la docente del cairoli Iori referente per l’educazione civica.

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Pubblicato il 19 Settembre 2025
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