Dalla Tanzania a Varese per tornare a camminare e a vivere

Grazie all'associazione Amici di Mogoli Odv, una bambina di 11 anni ha affrontato il lungo viaggio per farsi curare da una grave infezione ossea alla gamba

ospedale del ponte tanzania amici di migoli

Un importante intervento chirurgo nel reparto di Ortopedia pediatrica dell’ospedale “Del Ponte” di Varese ha permesso a una bambina di 11 anni di riavere la funzionalità a una gamba e con essa la capacità di riavere una vita normale. La particolarità di questa storia è che la piccola paziente viene da un piccolo villaggio Masai in Tanzania, Changarawe. Da quando aveva 8 anni, non può camminare: una grave infezione ossea seguita ad un intervento chirurgico le ha causato una severa deformità alla gamba sinistra, piegata di oltre 90 gradi e accorciata di circa 10 cm. Una condizione invalidante, peggiorata dalla prolungata immobilità, che le ha impedito perfino di frequentare la scuola primaria.

Nel novembre 2024, durante una missione a Changarawe, i volontari dell’associazione varesina Amici di Migoli OdV hanno incontrato la bambina e conosciuto la sua storia. Colpiti dal suo disagio ma anche dalla sua determinazione, hanno deciso di aiutarla, avviando un progetto sanitario complesso ma carico di speranza: portarla in Italia per ricevere le cure ortopediche specialistiche impossibili da ottenere in Tanzania.

Un viaggio verso una nuova possibilità

Grazie a una rete solidale che ha coinvolto medici, infermieri, volontari e istituzioni, la bambina è arrivata in Italia insieme alla madre, accompagnata dalla dottoressa Silvia Tenconi e dal dottor Marco Puricelli, volontari dell’associazione. È stata affidata alle cure dell’équipe di Ortopedia Pediatrica dell’Ospedale “Del Ponte” di Varese, di cui è Responsabile il dottor Giacomo Riva, affiancato dai dottori Luca Marciandi, Filippo Bernini e dallo stesso dottor Puricelli, quest’ultimo in forza all’Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Circolo, diretta dal Prof. Fabio D’Angelo.

L’intervento, durato oltre 4 ore, è stato tanto delicato quanto risolutivo. «Abbiamo dovuto rimuovere i vecchi mezzi di sintesi, ormai rotti e inglobati nell’osso deformato – racconta il dottor Riva – quindi, tramite osteotomie mirate e innesti ossei, abbiamo corretto l’asse della gamba e applicato un fissatore esterno esapodalico computerizzato per iniziare un progressivo allungamento dell’arto».

Un intervento lungo e tecnicamente molto complesso, che non ha però scoraggiato gli specialisti di ASST Sette Laghi.

Un cammino ancora lungo, ma pieno di speranza

La bambina è stata quindi ricoverata nel reparto di Chirurgia Pediatrica, diretta dal dottor Valerio Gentilino. Le sue condizioni sono buone e le infermiere del reparto la circondano di affetto. Ma la strada è ancora lunga: presto sarà dimessa, ma saranno necessari mesi di riabilitazione e controlli, affinché il nuovo osso si consolidi e le permetta finalmente di camminare. Durante i mesi di permanenza in Italia, la piccola frequenterà la scuola, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico provinciale. Il fatto che lei parli solo swahili non sarà un grande problema in mezzo ai suoi coetanei: con l’aiuto di educatori e anche di traduttori informatici, potrà socializzare e imparare un po’ di italiano.

Durante tutto il periodo di cura in Italia, sarà l’associazione Amici di Migoli OdV a farsi carico dell’accoglienza, dell’assistenza logistica e delle cure riabilitative (info su www.amicidimigoli.org).

Chi sono gli Amici di Migoli OdV

Fondata dal medico varesino Giovanni Cecchini e da sua moglie Daniela, l’associazione Amici di Migoli OdV opera dal 2019 nel cuore della Tanzania, in una delle aree più povere e isolate del Paese. A Changarawe ha già realizzato progetti fondamentali per il villaggio: dalla riqualificazione dell’asilo locale alla formazione del personale sanitario, dall’installazione di pannelli solari alla creazione di una sala operatoria.

Questa storia è un simbolo concreto dell’impegno dell’associazione per il diritto alla salute e all’istruzione, portato avanti con dedizione, competenza e spirito di servizio.

«ASST Sette Laghi ha messo in campo le sue professionalità: un gesto che testimonia l’elevato livello clinico del presidio varesino e la vocazione umanitaria che ne ispira l’operato. Restituire a una bambina il diritto di camminare e di andare a scuola è il senso più profondo del nostro lavoro» concludono i volontari.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2025
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