Gallarate, Arnate festeggia i 100 anni di Bruna Gubert
Originaria del Veneto, dopo un'infanzia non facile, oggi guarda con orgoglio ai suoi tre figli, sei nipoti e quattro pronipoti
Una vita lunga un secolo, segnata da sacrifici, amore per la famiglia e radici profonde. Bruna Gubert ha compiuto il 19 ottobre i suoi 100 anni, circondata dall’affetto dei figli, dei nipoti e dei pronipoti, nella sua casa di Arnate, il quartiere di Gallarate che è diventato il centro della sua esistenza.
Nata nel 1925 a Seren del Grappa, in provincia di Belluno, sulla ridente collina detta di San Siro dal santo titolare della chiesetta duecentesca, Bruna è la più piccola di sette fratelli.
La sua infanzia fu segnata dall’assenza del padre, partito per l’Australia quando lei aveva solo sei mesi: «Non tornò più in Italia se non come turista per sei mesi quando lei aveva 40 anni e lo conobbe per la prima volta», raccontano i parenti.

La giovinezza fu scandita dalle difficoltà della guerra e dalla collaborazione con i vicini in un territorio che viveva «senza aiuti meccanici e senza comfort, ma c’era armonia e allegria». Ricorda gli orrori della guerra, i rastrellamenti dei tedeschi in cerca di partigiani, i partigiani che si rifugiavano nella sua casa, i morti lungo
le strade e la paura costante. Appena finita la guerra, a 20 anni, sposò Pietro Dal Zotto, con cui ha condiviso 66 anni di matrimonio.
Con lui iniziò una nuova vita ad Arnate: il marito lavorò all’Agusta e in ferrovia, mentre Bruna si dedicò al lavoro in una tessitura, risparmiando per costruire insieme la loro casa. «Dopo dieci anni dalla prima figlia arrivò la seconda, Gabriella, e coronarono il loro sogno: la loro casa». Infine, dopo un altro decennio, nacque Stefano, il tanto atteso maschio.
La famiglia è sempre stata il fulcro della sua vita: «È sempre stata sostenuta da una grande fede, trasmessa da sua mamma, che l’ha sempre aiutata a superare i momenti difficili».
Oggi, Bruna guarda con orgoglio ai suoi tre figli, sei nipoti e quattro pronipoti, senza dimenticare le sue radici. Anche se da decenni vive a Gallarate, ogni volta che torna nella sua Seren del Grappa «nella sua casa natale, nei suoi prati, nei suoi boschi e nei suoi ricordi, ringiovanisce».
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