Coldiretti Varese festeggia la cucina italiana patrimonio UNESCO e fa il punto sull’annata agraria
Il mercato agricolo coperto di Campagna Amica a Varese ha ospitato una presentazione di Coldiretti Varese che ha toccato tre temi di grande attualità per il mondo agricolo locale
Il mercato agricolo coperto di Campagna Amica a Varese ha ospitato una presentazione di Coldiretti Varese che ha toccato tre temi di grande attualità per il mondo agricolo locale.
Si è parlato del recente riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità UNESCO, un traguardo che premia anche il lavoro degli agricoltori italiani nella tutela della biodiversità e della tradizione. È stato fatto il punto sull’annata agraria 2025, caratterizzata da luci e ombre tra incrementi nel settore cerealicolo e criticità legate al clima e ai costi di produzione. Infine, sono state illustrate le iniziative natalizie del mercato coperto, inaugurato sette mesi fa, che si conferma punto di riferimento per il consumo consapevole e la valorizzazione delle eccellenze del territorio varesino.
La cucina italiana patrimonio UNESCO: merito anche degli agricoltori
Pietro Paolo Colombo, Presidente di Coldiretti Varese, ha offerto una riflessione profonda sul recente riconoscimento UNESCO della cucina italiana. «Questo traguardo è stato raggiunto grazie al merito di tutti gli agricoltori che hanno creduto nella coltivazione del cibo in nome della biodiversità, della distintività e della tradizione», ha affermato, sottolineando come gli agricoltori italiani si siano distinti dal trend internazionale di omologazione e dall’uso di OGM.
Il Presidente ha descritto il prodotto agricolo e la cucina come una vera opera d’arte, citando Stoppard per spiegare che un’opera d’arte segue un disegno di logica, morale ed estetica: «L’estetica è la bellezza dei prodotti e dei territori, la morale riguarda la scelta della biodiversità, e la logica è la tradizione». Il percorso della cucina italiana, ha proseguito, vanta semplicità e attaccamento al territorio delle località prealpine, laghi, valli e pianure, ed è dettato dall’agricoltura, madre delle DOP: tutto questo, davanti ad una selezione di eccellenze varesine, che fanno parte a pieno titolo di tale patrimonio
Bilancio dell’annata agraria: tra resilienza e criticità
L’annata agraria 2025 è stata caratterizzata da tre criticità principali: cambiamento climatico, fauna selvatica e costi di produzione.
Dal punto di vista produttivo, il settore cerealicolo autunno-inverno ha registrato un incremento del 35% rispetto al 2024, mentre quello primaverile ha subito un calo del 20%. Mentre la produzione di miele si conferma disomogenea a causa del cambiamento climatico: nonostante il 2025 abbia segnato un miglioramento rispetto al 2024 (anno definito il peggiore nella storia dell’apicoltura provinciale), la produzione resta comunque dimezzata rispetto alla media.
«Fare agricoltura in provincia di Varese richiede resilienza, rispetto della tradizionalità e la necessità di resistere alle speculazioni», ha concluso Colombo.
Il mercato coperto: un punto di riferimento per il territorio
Paolo Zanotti, Presidente del mercato Campagna Amica, ha accolto i partecipanti ricordando che la struttura è stata inaugurata sette mesi fa con un obiettivo preciso: creare un luogo di incontro diretto tra produttore e consumatore, dove poter scambiare idee e informazioni sui prodotti in un clima di massima trasparenza e tracciabilità.
«I consumatori hanno espresso soddisfazione, trovando un ambiente sereno e felice» ha dichiarato Zanotti, aggiungendo che l’esigenza dei cittadini varesini spinge il mercato a migliorare costantemente. L’offerta spazia dalla frutta e verdura di stagione a vari tipi di carne, salumi, formaggi di latte vaccino e caprino, miele, fino ai prodotti di eccellenza del territorio come la Formagella varesina e il pane fatto con farine antiche.
Per le festività, il mercato ha organizzato diverse iniziative: il 23 dicembre resterà aperto tutto il giorno per offrire un’ulteriore opportunità ai consumatori. Poi sono stati pensati regali di natale a “chilometro zero” come cesti ad hoc e “buoni spesa” come regali di Natale.
Agriturismi: custodi della cucina tradizionale
Tiffany Bertoni, Presidente di Terranostra, ha illustrato il ruolo degli agriturismi varesini come autentiche aziende agricole dove il contadino vive, lavora e apre le porte ai cittadini per raccontare il territorio attraverso la cucina e l’ospitalità.
«La ricerca dell’agriturismo è aumentata, essendo percepito come un luogo autentico dove il piatto in tavola ha un volto e una storia nei campi», ha spiegato Bertoni. Due concetti fondamentali caratterizzano gli agriturismi di Terranostra: la coerenza (ciò che si mangia è frutto del lavoro nei campi o nei laboratori) e la tutela della cucina tipica e tradizionale.
Nei menù si custodiscono ricette di famiglia, piatti d’alpeggio e sapori di lago e collina: polenta con mais locale, formaggi d’alpe, salumi artigianali e dolci della tradizione. «Piatti che rischierebbero altrimenti di scomparire» ha sottolineato la Presidente, evidenziando come gli agricoltori che cucinano ciò che producono dimostrino la filiera corta e permettano una cucina sostenibile senza sprechi.
Per il Natale, gli agriturismi propongono menù incentrati su “memoria e ruralità”, con piatti casalinghi come brodi, lessi e arrosti. «Scegliere un agriturismo significa fare una scelta culturale, sostenere le aziende agricole, difendere la cucina tipica e valorizzare il paesaggio rurale», ha concluso Bertoni, definendo gli agriturismi «Un tassello strategico del territorio che parla di futuro attraverso la memoria».
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