Il grafico che spiega la tempesta del 19 settembre sul Varesotto
VareseNews ha ottenuto da Arpa Lombardia i dati sulle precipitazioni dello scorso fine settimana e li ha confrontati con la media del mese di settembre
In un giorno è caduta la quantità di pioggia che normalmente cade in un mese. Così gli esperti, numeri alla mano, hanno spiegato le cause degli allagamenti e dei crolli registrati domenica scorsa a causa delle forti precipitazioni. Nel tentativo di dare un’idea di cosa abbia rappresentato questa ondata di maltempo, VareseNews ha raccolto da Arpa Lombardia i dati relativi alle piogge di qualche giorno fa e alla media delle precipitazioni dell’intero mese di settembre. Il confronto è in questa infografica:
Ogni cerchio rappresenta la situazione in una delle 18 centraline delle quali Arpa ha fornito i dati. In rosso è rappresentata la pioggia caduta tra il 18 ed il 19 settembre, in grigio la media delle precipitazioni registrate nel mese di settembre. Detto più chiaramente: se il cerchio più grande è grigio, significa che lo scorso fine settimana è caduta meno acqua di quanta di solito ne cada in tutto il mese. Il che già dovrebbe preoccupare, dal momento che si confronta il maltempo di una giornata giornaliere con quello di un intera mensilità.
Se invece il cerchio più grande è rosso, questo significa che lo scorso fine settimana è scesa più pioggia di quanta solitamente ne cada nell’intero mese di settembre. Non deve stupire, quindi, che il sistema fognario non sia stato in grado di smaltire tutta quest’acqua.
Bene precisare che non per tutte le centraline Arpa disponeva di un dato storico mensile con il quale effettuare un raffronto. In particolare, VareseNews ha scelto di utilizzare quelli di Busto Arsizio e di Varese, confrontandoli con quelli delle centraline poste nella medesima Zona Omogenea CMFR. Un acronimo che sta per Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Naturali.
Giusto per dare due numeri, al molo di Laveno sono caduti 174 millimetri di pioggia, mentre la media mensile, rapportata a Varese, è di 105. A Cavaria, dove l’acqua ha fatto letteralmente esplodere le tubature, la centralina ha segnato domenica scorsa 97,6 millimetri. Pochi più dei 91 che precipitano in media nella zona omogenea di Busto Arsizio, ma sufficienti per causare il blocco della statale 341.
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mi viene spontaneo chiedere come il progettista dei sottopassi abbia previsto di far defluire l’ acqua : ci sono delle pompe adeguate ? ci sono dei gruppi elettrogeni di riserva in caso di mancanza di corrente ? Si osserva inoltre che in tutto il territorio ci sono tombini intasati da anni, alcuni tombini sono perfino sopra il livello della strada, ci sono dei fossati mai ripuliti, pieni di foglie e di rami, torrenti e fiumi il cui fondale non viene dragato e ripulito forse da qualche secolo… Ma è solo colpa dei cambiamenti climatici oppure della trascuratezza e degrado del territorio o della incapacità di progettare opere adeguate ? Pensateci un attimino per favore !