Risse e violenze a Varese, dieci giovani banditi dai locali del centro

Undici i giovani identificati per una rissa a febbraio e un'aggressione ad agosto: a dieci di loro è stato applicato il "Daspo Willy", mentre uno non potrà rientrare del tutto nel territorio comunale

Assembramenti in via Cavallotti a Varese

Dieci giovani e giovanissimi “banditi” dai locali di Varese, perché coinvolti in risse e violenze di vario genere.
Lo ha deciso la Questura di Varese, che ha emesso dieci provvedimenti “Daspo Willy per evitare la reiterazione del reato: non potranno entrare in locali della città per un anno. Un undicesimo ragazzo invece ha avuto il foglio di via, quindi non potrà proprio rientrare in città.

Nell’ambito delle attività di contrasto agli episodi di violenza commessi nel pieno centro cittadino, la Polizia di Stato, grazie all’attività d’indagine svolta dalla locale Squadra Mobile, ha individuato i responsabili, quasi tutti minorenni. E per mezzo della Divisione Anticrimine ha appunto previsto anche lo strumento amministrativo che allontana i ragazzi da Varese.

Due i distinti episodi che avevano generato allarme sociale e che sono finiti sotto osservazione.

Nel primo episodio, lo scorso mese di febbraio, un consistente gruppo di giovani si erano scontrati apertamente, nel corso del pomeriggio, in prossimità di un noto pubblico esercizio, solitamente frequentato da giovani ragazzi. Nelle vie del centro, affollate da avventori e cittadini, i giovani si erano sfidati e fronteggiati per futili motivi, anche per mezzo dell’utilizzo di oggetti atti ad offendere, utilizzati impropriamente al fine di arrecare lesioni. I partecipanti alla rissa, spostandosi in modalità dinamica nell’area teatro dello scontro, hanno agito come un vero e proprio branco. Le volanti, prontamente intervenute, allertate dalle numerose segnalazioni giunte al 112 da parte dei cittadini allarmati dai disordini, avevano riscontrato che alcuni ragazzi riportavano evidenti segni di lesioni, ma tutti rifiutavano le cure dei sanitari.

Un secondo episodio poi, occorso nel mese di agosto, si era verificato in un noto locale della movida varesina, nel corso delle prime ore della notte. Nell’occasione vi era stato il pestaggio di un giovane avventore, a seguito di un diverbio per futili motivi, ad opera di coetanei. Nella stessa circostanza la vittima aveva riportato la frattura delle ossa nasali ed un trauma cranico.

Le indagini della Squadra Mobile, in entrambe le circostanze, hanno consentito di individuare i responsabili delle risse, denunciati. Il dato che più ha allarmato gli investigatori della questura è stato quello relativo alla giovane età dei soggetti coinvolti, quasi tutti minorenni. Giovani che per ragioni del tutto insignificanti, hanno originato episodi gravi della violenza, che hanno messo in pericolo la propria incolumità e quella di ignari cittadini che si trovavano accidentalmente nei pressi dei luoghi teatro delle risse, determinando un’inequivocabile condizione di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Al fine di prevenire la reiterazione dei gravi fatti, il Questore, per mezzo della Divisione Anticrimine, ha analizzato ogni singola situazione, giungendo ad emettere e notificare nel complesso 10 Daspo Willy, otto dei quali diretti a soggetti minorenni ed un foglio di via obbligatorio.

Ai giovani sarà precluso accedere e frequentare tutti gli esercizi pubblici e locali di pubblico intrattenimento ubicati nel centro di Varese per un intero anno: ristoranti, pasticcerie, gelaterie, bar ed esercizi similari, sale da ballo, sale da gioco e locali notturni.

I minorenni, accompagnati dai loro genitori, sono stati richiamati a comprendere la gravità delle loro azioni nel tentativo di dissuaderli dal commettere in futuro analoghe condotte, consapevoli che la violazione del Daspo comporta pene severe, ovvero la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8mila a 20mila euro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Novembre 2021
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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    Meno male che sono stati presi provvedimenti adeguati. Mi piacerebbe conoscere anche la reazione dei genitori di questi ragazzi visto che spesso le cronache ci dicono che anziché prendere provvedimenti nei loro confronti li difendono a spada tratta.
    Un’altra osservazione: come sarà possibile controllare che questi “banditi” non tornino a frequentare i luoghi a loro vietati?

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