All’ospedale di Varese individuata per la prima volta la variante omicron
Alla fine di un mese molto intenso, il professor Fabrizio Maggi, primario del laboratorio di microbiologia dell'Asst Sette Laghi, fa un'analisi della situazione

Si lavora 24 ore su 24 e sette giorni su 7 nel laboratorio di microbiologia diretto dal professor Fabrizio Maggi. L’ospedale di Varese ha l’unico laboratorio che, in questa fase, sta processando tutti i tamponi che arrivano anche dall’Asst Valle Olona e dall’Asst Lariana.
FINO A 3900 TAMPONI PROCESSATI IN UN GIORNO
« Dicembre è stato un mese difficilissimo – commenta il professor Maggi – abbiamo raggiunto picchi davvero elevati. Siamo arrivati a processare fino a 3900 tamponi in un giorno. Numeri davvero importanti che ci hanno messo un po’ in difficoltà. Ciononostane siamo riusciti a garantire il servizio nei tempi richiesti».
INDIVIDUATA LA VARIANTE OMICRON
Con una mole di lavoro così elevata, non è ormai più possibile avviare il sequenziamento alla ricerca delle varianti in tutti i tamponi: « È impensabile. Quindi, ci atteniamo alle indicazioni che sono state fornite dall’Istituto superiore di sanità – spiega il professore docente dell’Università dell’Insubria – Cerchiamo le varianti in circa il 10/20% dei tamponi positivi. Abbiamo dei macchinari che ci permettono il sequenziamento con un’elevata capacità di indagine. Al momento, il Varesotto registra ancora una netta predominanza della variante Delta. Solo l’altro giorno abbiamo individuato la prima variante omicron. Al momento, posso dire che questo territorio non ha dati equivalenti all’andamento registrato in altre parti del paese, dove la percentuale di omicron in circolazione è del 30%. Ma non credo che questa condizione durerà molto: nel giro di un paio di settimane prevedo che diventerà predominante anche da noi. È una variante che ha un’elevata capacità di trasmissione».
LA CAMPAGNA VACCINALE HA ERETTO UNA DIGA PER CONTENERE LA PANDEMIA
Il tasso di positività registrato nel laboratorio di microbiologia diretto dal professor Maggi è analogo a quello che si registrava lo scorso anno di questi tempi: « Oggi, però, c’è una sostanziale differenza ed è l’occupazione dei letti in ospedale. Certo, ci sono pazienti Covid e il loro numero è in crescita, ma le condizioni sono nettamente differenti da quelle del 2020. La vaccinazione ha costruito una diga che ci preme di contenere questa pandemia».
Nel laboratorio ospitato nel Day Center uno al Circolo di Varese si continua a lavorare: « Per noi non c’è pausa, non ci son ferie. Si lavora a ciclo continuo, tecnici e medici sempre al lavoro er rispondere alla domanda molto elevata di indagine».
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