Stazioni unificate, è finito il tempo delle attese
Un progetto “passo a passo” per la riqualificazione di un’area decisiva per lo sviluppo della città
Per vedere la prima “grande opera” della nuova amministrazione di Varese non ci vorranno 10 anni, probabilmente neppure cinque: l’orizzonte temporale per la riqualificazione delle stazioni, o per lo meno per i primi lavori di essa, non dovrebbe durare più di due anni – due anni e mezzo. È questo l’obiettivo che hanno fissato il sindaco Davide Galimberti e l’assessore all’urbanistica Andrea Civati (nella foto) nell’incontro svoltosi sabato scorso alla fiera di Varese.
«Noi cominciamo. Partiamo con o senza i fondi della presidenza del Consiglio – ha chiarito Galimberti – . Abbiamo strutturato il progetto in modo che venga realizzato a lotti funzionali: se ci daranno somme limitate, noi cominceremo a fare una parte limitata. E poi ricominceremo a partecipare a bandi, finché non finiremo».
Insomma, la priorità è far partire un progetto che la città non può più attendere. «Fino ad ora si è aspettata la disponibilità di soggetti privati, o diversi dal Comune. Ma noi riteniamo la riqualificazione dei delle stazioni come urgente e fondamentale per lo sviluppo della città, anche in vista del prossimo collegamento con l’Europa determinato dall’Arcisate-Stabio, e da tutti i progetti del “dopo Expo”: da quel quartiere, dove nei prossimi anni sorgerà la cittadella della scienza, noi distiamo solo 25 minuti».
Le prime ad essere realizzate non saranno le opere faraoniche, ma quelle che hanno a che fare con il decoro urbano, come i marciapiedi e i bordi delle vie «per cui non si può più aspettare».
Ma molti altri dei particolari del progetto spiegati, sono piccoli “sospiri di sollievo” per gli abitanti delle zone: Dagli allungamenti dei sottopassi delle ferrovie Nord e dello Stato, che permetteranno di raggiungere rispettivamente via del ponte e piazzale Kennedy,
risparmiando ai pedoni molta strada, alla copertura totale E, di fatto, alla realizzazione di vere proprie stazioni del bus dove ora ci sono delle semplici fermate in cemento, per tutti gli autobus urbani (in piazzale Trieste) e extraurbani (in piazzale Kennedy).
Il progetto inviato alla presidenza del Consiglio dei ministri è però un progetto di massima: «Se otterremo i finanziamenti, a novembre avremo 60 giorni di tempo per mandare il progetto esecutivo: chiediamo perciò fin d’ora a chi interessato, e agli ordini professionali, di
partecipare a rendere più particolareggiato e esteticamente valido il progetto. Per questo siamo aperti fino ad ora ad ogni osservazione e suggerimento – spiega l’assessore Andrea Civati – vogliamo che un’opera del genere sia il più possibile trasparente e partecipata».
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