Christiane Löhr e la poesia delle piccole cose
Gemano Celant a Villa Panza per presentare le due opere donate dall’artista tedesca alla collezione permanente del Museo
«Nel lavoro di Christiane Löhr troviamo la poesia delle piccole cose della natura, che noi trascuriamo perché sono piccole ma che invece sono altrettanto belle quanto le grandi» così scriveva Giuseppe Panza in “Ricordi di un collezionista” ricordando l’opera dell’artista tedesca. Lontano dall’uso del colore ma autrice di opere realizzate con l’uso dei vegetali essiccati aveva colpito l’attenzione del Conte proprio perché capace di mostrare «la bellezza del piccolo mondo». La mostra della Löhr a Villa Panza nel 2010 “Dividere il vuoto” era stata una vera scoperta per Varese ed ebbe un successo inimmaginato. Le sue opere, nonostante la leggerezza e l’apparente fragilità colpirono registrando grande successo di pubblico. Grazie all’impiego di materiali inconsueti come i semi di diverse piante – cardo selvatico, edera, graminacee – oppure crini di cavallo, dà vita a microcosmi lievi e raffinatissimi che rimandano a un’architettura immaginaria, preziosa e complessa, ma allo stesso tempo espressione di una solidità rassicurante.
A due anni dalla mostra e dalla morte di Giuseppe Panza, Christiane torna a Varese per donare due opere alla collezione permanente di Villa e Collezione Panza: Drei Quader (Tre cubi) 2010 e Bogenform und kleine Erhebung (Forma d’archi e piccola elevazione) 2010. Un’occasione speciale presentata martedì 14 febbraio alle ore 18.30 da Marco Magnifico, vice presidente esecutivo FAI, Germano Celant, storico dell’arte, Giovanna Panza, moglie di Giuseppe Panza di Biumo e Anna Bernardini, direttore di Villa e Collezione Panza. La stessa artista in una conversazione con Anna Bernardini spiegava che «La natura è sempre stata fonte di ispirazione, ne sono affascinata fina da piccola; ricordo che osservavo attentamente ogni cosa trovata per terra e che ne sono sempre stata profondamente interessata alle modalità di composizione di tutti gli oggetti». Le due opere saranno allestite in dialogo con le opere di Ford Beckman, al primo piano della Villa.
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