Le educatrici dei nidi: “Ecco perchè sciopereremo”

Le educatrici degli asili nido protestano contro il taglio dell'indennità di turno ma non solo. Sciopero di un'ora ad ogni inizio turno mercoledì 19 aprile e ai genitori chiedono "appoggio e comprensione"

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Le educatrici degli asili nido e delle scuole dell’ infanzia del Comune di Busto Arsizio, attraverso le rappresentanze sindacali di Fp Cgil, Adl e Cub, hanno deciso di scioperare per un’ora all’inizio di ogni turno mercoledì 19 aprile ma allo stesso tempo vogliono fare chiarezza sulla loro situazione: «Siamo consapevoli che i termini della questione sono complessi per chi non è interno al settore – spiegano in una nota che annuncia la mobilitazione sindacale -: bisogna conoscere il CCNL e la contrattazione decentrata, oltre al fatto che esiste un vuoto legislativo che regolamenti la situazione del personale educativo comunale che, di fatto, è personale comunale ma che in pratica appartiene per ruoli e attitudini al comparto scuola, come previsto anche da due articoli del contratto nazionale».

Come si può capire, il discorso si fa complicato: da mesi chiedono la restituzione della cosiddetta indennità di turno che, per come è strutturato il loro orario di lavoro, dovrebbe essere concessa ma –  a causa di una interpretazione che è stata data alla parola turnazione e che gli uffici comunali non ritengono comparabile all’avvicendamento che avviene regolarmente tra i vari turni.

La posizione delle educatrici del Comune di Busto Arsizio è molto chiara: «Vogliamo che ci venga ripristinata l’indennità di turno poiché turniamo o, come preferisce qualcuno, ci avvicendiamo su turni come prevede il CCNL e chiediamo il rispetto del calendario scolastico che è stato approvato dalla Giunta Comunale e non certo deciso da noi, con la possibilità di scegliere se lavorare o utilizzare ferie durante le chiusure amministrative ( i ponti, per capirci). Si pone poi la terza e complicata questione dei periodi di sospensione delle attività didattiche – chiusura di Natale e Pasqua e del centro estivo a luglio, che non sono risolvibili in poche righe».

Le educatrici stanno rivendicando questi diritti senza aver ancora scelto la strada dello sciopero, ma utilizzando da settembre ad oggi, 8 ore di assemblea sindacale, aprendo per quattro volte i servizi alle ore 11:30, e soprattutto senza aver mai smesso di effettuare i turni che attualmente non vengono retribuiti, garantendo la continuità educativa ed il servizio alle famiglie.

«Ai genitori e ai cittadini tutti vorremmo chiarire una questione: i soldi che ci sono stati tolti dalla busta paga, non andranno alla cittadinanza perché fanno parte di un fondo già istituito per i lavoratori del Comune di Busto. Se invece le educatrici smettessero di turnare, dovrebbero subentrare terzi per svolgere i servizi di post scuola prevedendo un esborso di denaro per il pagamento di questi ultimi e non garantendo la continuità educativa. Lo stesso discorso vale per il centro estivo di luglio, poiché le educatrici non sono obbligate da contratto a prestare servizio, ma che per continuità educativa hanno sempre garantito; le scuole d’infanzia senza compenso aggiuntivo, come invece previsto dal contratto, e gli asili nido per un compenso minimo non allineato a nessuno di quelli percepiti dalle educatrici dei comuni limitrofi».

Di queste richieste, nessuna è stata, fino ad oggi, ascoltata dall’Amministrazione Comunale: «Ci vediamo costrette, nostro malgrado, a proseguire nello stato di agitazione prevedendo un’ora di astensione dal lavoro ad inizio “turno” ed un’assemblea sindacale con presidio davanti al Palazzo Comunale. Siamo  perfettamente coscienti del disagio che creeremoo alle famiglie ma chiediamo di sostenerci. Ai cittadini, agli amministratori e ai giornalisti tutti, vorremmo dire che le educatrici non alzano muri ma cercano di costruire ponti».

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Aprile 2017
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