I killer restano in carcere. “Freddezza criminale”
Convalidati gli arresti di Jacopo Merani e Andrea Bacchetta per l'omicidio di Dean Catic. L'assassinio è avvenuto in tre fasi, una dinamica da film horror
Rimangono in carcere Jacopo Merani e Andrea Bacchetta. Il gip Giuseppe Battarino ha depositato questa mattina l’ordinanza in cui convalida gli arresti e i fermi di polizia, e dispone la custodia cautelare in carcere per entrambi, sottolineando che hanno agito "con freddezza criminale". Ma l’interrogatorio di domenica ai Miogni ha spalancato una porta sull’orrore di quella notte, grazie soprattutto alle dichiarazioni fatte da Jacopo Merani (una confessione parziale, però). I particolari dell’accoltellamento e dell’occultamento del cadavere nella villetta di via Duno sono inquietanti,e il gip ha indicato, con nettezza, la piena responsabilità e la totale premeditazione da parte di entrambi gli accusati. Il giudice ritiene dunque che esistesse un piano per elimininare l’amico, e parla, per entrambi, di comportamento lucido e funzionale alla missione di uccidere Dean Catic. Non vi è traccia, inoltre, nell’ordinanza, di segnali di pentimento.
L’omicidio, per il gip, è stato ordito da Jacopo e Andrea, ed eseguito con una ferocia sconvolgente, in tre diverse fasi: un primo accoltellamento, in via Majano, alle Bustecche; un secondo accoltellamento vicino al campo del Vivirolo e infine i colpi di grazia sferrati con il piccone nel giardino della villetta di via Duno. Fino alla consegna del silenzio, spezzata solo dal sospetto reciproco che i ragazzi si fossero traditi.
I due killer, per nascondere il massacro, hanno inventato una versione di comodo: quella del grande spacciatore che ce l’aveva con Dean, salvo poi crollare di fronte all’abilità degli investigatori che li hanno interrogati nella notte tra giovedì e venerdì, in questura e in procura. Secondo il gip, inoltre, è priva di fondamento la tesi che vedrebbe Merani come capo del duo criminale, e Bacchetta trascinato nel gorgo della violenza dall’amico.

I due killer, per nascondere il massacro, hanno inventato una versione di comodo: quella del grande spacciatore che ce l’aveva con Dean, salvo poi crollare di fronte all’abilità degli investigatori che li hanno interrogati nella notte tra giovedì e venerdì, in questura e in procura. Secondo il gip, inoltre, è priva di fondamento la tesi che vedrebbe Merani come capo del duo criminale, e Bacchetta trascinato nel gorgo della violenza dall’amico.
Come detto in precedenza, negli interrogatori, Merani ha parlato per più di due ore, mentre Bacchetta si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’ordinanza è durissima nei loro confronti e le accuse sono confermate: omicidio premeditato con le aggravanti dei futili motivi, occultamento di cavadere, calunnia, spaccio di stupefacenti.
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