Mercoledì il primo “match” pubblico tra i candidati
Mentre il club Don Luigi Sturzo organizza l’appuntamento, il sindaco uscente Gilli chiarisce la propria non candidatura: “Stanco e a disagio per alcune scelte dell’alleanza Pdl-Lega”
Il primo confronto pubblico tra candidati sindaci si svolgerà mercoledì sera. La campagna elettorale è ormai iniziata: candidati e liste sono stati tutti presentati sabato (ecco l’elenco completo nel nostro speciale). Il primo match saronnese si svolgerà mercoledì 12 maggio, alle 21, nell’aula magna della scuola media Aldo Moro dove fino qualche anno fa si svolgevano i consigli comunali. Un’aula magna, con centinaia di posti a sedere e concepita come una vera e propria arena.
L’incontro, che è organizzato dal Club Don Luigi Sturzo, sarà moderato, «con rigorosa par-condicio» come spiega l’organizzazione in un breve comunicato, da Carlo Mazzola ed Alberto Paleardi, rispettivamente presidente e vicepresidente del Club Don Sturzo. I cittadini potranno intervenire facendo delle domande ai candidati a seguito di estrazione a sorte.
I candidati saronnesi alla fine sono sei, sostenuti da dodici liste. L’amministrazione uscente (Popolo delle libertà e Udc), per la prima volta con l’aggiunta della Lega Nord, sostiene Annalisa Renoldi, vicesindaco da dieci anni. Il Partito Democratico, con il contributo di Verdi e Socialisti, sostiene Luciano Porro. La Sinistra Saronnese, che raccoglie Rifondazione, Comunisti italiani, Sinistra demoratica e diversi indipendenti, propone Annamaria Nappo.
Intanto il sindaco uscente, Pierluigi Gilli, che non sarà candidato in nessuna lista, non rimane a guardare e tramite il proprio blog, comincia ad animare la campagna elettorale, spiegano il perché di questa scelta. «Com’è noto – spiega Gilli -, non partecipo direttamente a questa tornata elettorale, per necessità di riposo dopo dieci anni di impegno continuativo ed anche per il disagio, non certo nascosto, che provo per alcune scelte di fondo della nuova alleanza (Pdl+Lega, ndr), basate per lo più su un’apodittica volontà di “discontinuità”, parola che non capisco se proveniente non, come sarebbe logico, dall’opposizione, bensì dalla maggioranza che, insieme a me, ha retto l’Amministrazione per due lustri. Una contraddizione in termini, di cui mi limito a prendere atto: non ho bisogno di parlare in modo esornativo della mia esperienza amministrativa, che ho voluto talmente trasparente, da rendere ben visibili pubblicamente la mia insofferenza per taluni episodi e le mie immediate dichiarazioni al riguardo».
«So benissimo che il trascorrere degli anni ha comportato mutazioni all’interno della parte politica cui continuo ad essere vicino, l’arrivo di nuovi aderenti, oggi in posizione privilegiata, la partenza di altri o l’affievolimento di precedenti obiettivi, l’aggiornamento alle nuove alle alleanze – prosegue il sindaco uscente – Ma da qui alla “discontinuità” ce ne corre, a meno che, dietro formali, entusiastici complimenti che ho incassato quasi con incredulità ed imbarazzo per l’abbondanza quali-quantitativa, si celino intime e sussurrate considerazioni opposte. Se così fosse, mi piacerebbe parlarne in modo diretto; per abito mentale di formazione sono in grado di argomentare; confutare eventuali dicerie sotto traccia sarebbe facile e vittorioso, perché la verità viene sempre a galla, specie se si è in disparte».
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